The Place, Paolo Genovese e Silvia D'Amico ospiti del Corriere dello Sport

Il regista del film The Place e l'attrice romana ci sono venuti a trovare in redazione per raccontarci il film che alla Festa di Roma è stato accolto da applausi scroscianti. Genovese: «Dopo Perfetti sconosciuti ho voluto rischiare di più. La Lazio? Preferisco vincere lo scudetto che vedere la Roma in B»
The Place, Paolo Genovese e Silvia D'Amico ospiti del Corriere dello Sport
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ROMA - Ci vuole davvero coraggio a mettere in campo dopo 'Perfetti sconosciuti', un fantasy-drama oscuro, biblico, angelico e demoniaco allo stesso tempo come 'The Place', passato oggi alla Festa di Roma come Evento speciale e in sala con Medusa da giovedì 9 novembre in 500 copie. E va detto che Paolo Genovese questo coraggio l'ha avuto davvero. Una location unica, quella di un bar, 'the place', nella periferia di Roma dove staziona, giorno e notte e sempre allo stesso tavolo, un uomo (Valerio Mastandrea).

Di fronte a lui, tutta una serie di personaggi con un desiderio, un'ossessione, da soddisfare. E lui, l'uomo, fa sempre la stessa domanda: "fino a che punto sei disposto ad arrivare per ottenere quello che vuoi? Ma c'è comunque un prezzo da pagare.". E i suoi interlocutori. C'è anche chi accetta di uccidere una bambina pur di salvare il figlio che ha il cancro, come fa appunto il personaggio interpretato da Vinicio Marchioni.

Ma di fronte all'uomo Mastandrea e al suo patto faustiano si troveranno a scegliere : il poliziotto Marco Giallini, la suora Alba Rohrwacher, il giovane Silvio Muccino, l'aspirante 'bella' Silvia D'Amico, il meccanico Rocco Papaleo, l'innamorata Vittoria Puccini, il cieco Alessandro Borghi e l'anziana Giulia Lazzarini.

INTERVISTA IN REDAZIONE - Il regista Paolo Genovese, nostro ospite in redazione assieme all'attrice Silvia D'Amico, ci ha raccontato anche la sua passione per il calcio: «Sono molto laziale ma non anti-romanista. Per questo mi piacerebbe molto di più vincere lo scudetto con la mia squadra che vedere i cugini in serie B. Immobile? Gioca alla grande grazie al collettivo e, soprattutto, a Simone Inzaghi».

 


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