The Greatest Showman: la recensione

Hugh Jackman torna al cinema, nel giorno di Natale, con un nuovo appassionante musical che racconta la storia dell'uomo che ha inventato lo showbusiness.
The Greatest Showman: la recensione
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Arriva il 25 Dicembre al cinema The Greatest Showman, film musicale che racconta la storia di P. T. Barnum, fondatore dell’omonimo circo statunitense, imprenditore e intrattenitore che per primo concepì lo show-business in senso moderno.

Alla regia c'è Michael Gracey, mentre davanti alla macchina, il protagonista assoluto, Hugh Jackman, proprio nei panni di Barnum. Con lui Michelle Williams, Zac Efron, Rebecca Ferguson e Zendaya.

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Phineas T. Barnum è figlio di un umile sarto nell’America dell’Ottocento. Sogna un mondo pieno di colori, dove avere successo e pubblico ai suoi piedi, e poter sposare Charity, facendosi accettare dall’aristocratica famiglia di lei, che lo bistratta. L’amore spinge Charity a seguirlo e incoraggiarlo nella strada verso il successo. Dopo un primo tentativo, Phineas sa che non bastano le sue doti d’intrattenitore ad attrarre il pubblico.

Chiama così ad esibirsi nei suoi show quelli che definisce “diversi” con le loro “stranezze” e che altri chiamerebbero “fenomeni da baraccone” (freaks): la donna barbuta, l’uomo altissimo, il nano, l’uomo tatuato, una coppia di trapezisti di colore. Emarginati e disprezzati dai più, che lui tratta invece con umanità e dignità. Nasce così il Barnum Circus, che attira un pubblico sempre crescente, nonostante i detrattori e le pessime critiche sui giornali. Quando, con l’aiuto del giovane Phillip Carlyle e della cantante svedese Jenny Lind, Barnum intercetta anche il pubblico più snob, è travolto da un successo senza precedenti.


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