Golden Globes 2018: tutti i vincitori

Donne, violenza e parità di diritti hanno infiammato una delle edizioni del premio con meno sorprese degli ultimi anni.
Golden Globes 2018: tutti i vincitori
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Si è svolta questa notte, al Beverly Hilton Hotel, la premiazione dei Golden Globes 2018, i premi della stampa estera al cinema made in USA. La serata è stata condotta da Seth Meyers, che ha presentato ospiti e premiati, regalando al pubblico un discorso d'apertura naturalmente dedicato al caso Weinstein e alle molestie sessuali, argomento che ha tenuto banco nel corso degli ultimi mesi del 2017. Il presentatore ha citato ovviamente anche Kevin Spacey, salvo poi scomparire per il resto della serata, una serata che per una volta ha rinunciato allo scintillio di colori, in nome del nero.

Il nero come segno di protesta, il tappeto rosso orfano del colore, i discorsi pieni di rabbia e passione, poi i premi, le conferme, le sorprese, qualche delusione sparsa, tutto è stato inghiottito nel cuore della notte (ore 5 della mattina in Italia) al termine della cerimonia dei Golden Globes 2018.

Un evento mai come quest’anno caratterizzato dalla responsabilità politica e dai messaggi contro quel potere maschile che ha governato l’industria cinematografica – e non solo – sopprimendo la controparte femminile; ecco spiegata allora la scelta, delle attrici, di indossare solo abiti neri, l’assenza (finalmente!) di domande sciocche dal red carpet (“Cosa indossi stasera?”), la solidarietà collettiva opposta agli abusi sessuali, alle molestie, alle ingiustizie di ogni tipo.

“Il tempo è scaduto”, ha tuonato Oprah sul palco mentre riceveva il Cecil B. DeMille Award, una nuova pagina di storia sociale è stata scritta, e questi Golden Globes non fanno che ribadire la portata del movimento e la sua influenza, inevitabile, sulla direzione intrapresa dalla Hollywood Foreign Press nell’assegnazione dei premi.

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