Pacific Rim: La Rivolta, la recensione

Tornano dal 22 marzo sul grande schermo i robot che si scontrano contro i mostri alieni da un'altra dimensione.
Pacific Rim: La Rivolta, la recensione
2 min

Arriva al cinema il 22 marzo Pacific Rim: La Rivolta, il sequel del film di Guillermo del Toro che questa volta lascia il comando a Steven S. DeKnight, noto per aver lavorato alla serie tv Netflix dedicata a Daredevil.

Dieci anni dopo la battaglia della breccia, il programma Jeager è diventato l'organo di difesa globale più efficace della storia. Quando i Kaiju attaccano nuovamente la Terra, ancor più evoluti di prima, l'unica speranza di salvezza risiede in Jake Pentecost, figlio del deceduto comandante Stacker, che insieme alla sorella adottiva Mako Mori e ad un nuovo gruppo di piloti e l'aiuto dei dottori Newton e Gottlieb, dovranno pilotare i nuovi Jeager di seconda generazione e impedire l'estinzione del genere umano.

John Boyega è il nuovo protagonista del film, che sarà affiancato da Scott Eastwood e Cailee Spaeny, tornano invece dal primo film Charlie Day, Burn Gorman e Rinko Kikuchi.

Pacific Rim: La Rivolta sembra la realizzazione frettolosa di un progetto senza un vero fondamento, completamente privo di anima, che fa rimpiangere i primi Transformers e che non rende affatto giustizia al divertimento offerto al pubblico dal primo capitolo.

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