Una vita spericolata, la recensione del film di Marco Ponti

Esce oggi, 21 giugno, al cinema il nuovo film con protagonisti Matilda De Angelis, Lorenzo Richelmy e Eugenio Franceschini.
Una vita spericolata, la recensione del film di Marco Ponti
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Una vita spericolata, come quella che cantava Vasco Rossi, come quella che sognano tanti ragazzi, come quella che a volte ti capita tra le mani, per puro caso. Proprio come è successo ai protagonisti dell’ultimo film di Marco Ponti, che dirige Matilda De Angelis, Lorenzo Richelmy e Eugenio Franceschini.

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Con i suoi toni di grotteschi, Una vita spericolata, la commedia on the road, racconta di Roberto (Lorenzo Richelmy), un meccanico che vive in un paesino ormai abbandonato quasi da tutti e che trasforma, in maniera rocambolesca e del tutto casuale, una richiesta di prestito negata dalla banca in una rapina con tanto di ostaggio. Insieme infatti al suo migliore amico BB (Eugenio Franceschini) e a Soledad (Matilda De Angelis), una teenager superstar, inizierà una folle fuga, seguita con trepidazione anche dall'opinione pubblica che sin da subito si schiera, nemmeno troppo velatamente, dalla parte di questi piccoli Lebowski al tempo dei social media.

Marco Ponti ci offre un prodotto nuovo, inedito in Italia, ma sulla scia di Smetto Quando Voglio o Lo chiamavano Jeeg Robot dai colori saturi, dove la commedia incontra l’azione, i personaggi sono ben costruiti, riconoscibili e spesso e volentieri agiscono prima di pensare, dando quel tono di sana follia a tutta la pellicola. Tantissime le citazioni nel film, dalle più palesi a quelle non volute (come un richiamo a Breaking Bad che il regista ammette di non aver mai visto!). A volte si cerca la risata in modo un po’ forzato, ma Una vita spericolata rimane una commedia divertente e fresca, che offre anche tanti spunti di riflessione, in primis sulla situazione dei giovani in Italia.


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