Overlord- la recensione, l'orrore nazista presentato senza filtri

Il film di Julius Avery, nelle sale dal prossimo 8 novembre, convince e terrorizza al punto giusto
Overlord- la recensione, l'orrore nazista presentato senza filtri
2 min

ROMA - La brutalità della follia nazista e gli orrori medici ai quali erano sottoposti i loro prigionieri, l'horror visivo più che percepito ed effetti speciali che non travalicano mai l'aspetto narrativo: Overlord è questo e molto altro. E' un film che funziona, che scorre, che intrattiene e non annoia mai. Parla dei mostri generati dalla follia dei medici nazisti durante la seconda guerra mondiale. Si raccontano le atrocità subite da esseri umani innocenti e del tentativo di un manipolo di soldati americani di impedire che l'inferno vissuto in un paese francese possa estendersi in tutto il mondo. 

La bellezza di Overlord è anche nel suo essere trash al punto giusto: il dolore al quale assistono i protagonisti è tangibile e viscerale e non viene quasi mai nascosto. 

La storia è quella di un gruppo di soldati americani che dopo essere stati paracadutati dietro le linee nemiche, nei pressi di un villaggio occupato dai nazisti, si ritrovano a combattere non solo le armate del Terzo Reich, ma anche delle forze soprannaturali, liberate da un esperimento nazista generato all'interno di una chiesa.

Il successo di questo film è anche nella acuta regia di Julius Avery che rende la pellicola frenetica e coinvolgente come nella scena iniziale con il lancio col paracadute dei militari girato in maniera assolutamente caotica. 

Unico punto debole è la sceneggiatura con dialoghi a volte veramente elementari e fin troppo scontati. Una pecca che però non rovina il prodotto finale. Overlord è un film consigliatissimo.

 


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