Omar Pedrini: «Con i Timoria un viaggio (senza vento) pazzesco»

Il grande musicista italiano ci è venuto a trovare in redazione per un'intervista esclusiva sulla riedizione di "Viaggio senza vento" dei Timoria, in occasione dei 25 anni dalla sua uscita: «Tempi di scarsa lucidità ma di grandissime emozioni. Il Brescia? Speravo che il talento di Tonali restasse confinato in città e invece... Baggio è stato più di un idolo. Il simbolo del club ce l'ho tatuato addosso»
Omar Pedrini: «Con i Timoria un viaggio (senza vento) pazzesco»
Simone Zizzari
6 min

ROMA - Sono passati 25 anni - o, per rendere ancora meglio, un quarto di secolo - da quando uscì un album destinato a cambiare per sempre il movimento rock in Italia. "Viaggio senza vento" fu un concept album (ovvero un disco che racconta una storia unica dal primo all'ultimo brano) ai limiti dell'azzardo. Era il 1993 e nelle radio i Nirvana ridiedero dignità alle chitarre in radio. Era da poco uscito il Black Album dei Metallica e da Seattle, oltre alla band di Kurt Cobain, arrivò lo tsunami sonoro dei Soungdargen. Cominciava l'età dell'oro del rock nostrano. 

I Timoria scelseso (come spesso nella loro carriera) la via meno facile, ovvero realizzare un cd unico - non doppio, come poteva suggerire la mole dei brani inseriti - virando verso sonorità più new wave e progressive, assolutamente non in linea con la rotta seguita da altre band come Afterhours (sì, Manuel Agnelli era qualcuno ancora prima di diventare giudice di X Factor), Litfiba e Marlene Kuntz. 

VIDEO, I TIMORIA E QUELLA PARTITA A CALCIO CON I SEPULTURA

«I discografici ci facevano i complimenti ma non accettarono mai il fatto che cantavamo in italiano. Ci approcciammo a questo lavoro consci del fatto che, in caso di fallimento, saremmo tornati a fare le nostre precedenti professioni, lontane dalla musica», ci ha raccontato Omar Pedrini, nostro ospite per celebrare il ritorno di "Viaggio senza vento" in un'edizione rinnovata per i 25 anni dalla sua nascita. Per fortuna - loro e della musica italiana - l'azzardo riuscì e l'album divenne subito icona. La band, ancora ferita dalle polemiche del terzo, deludente album e in piena crisi esistenziale per motivi extra musicali, spiccò il volo. Concerti, un disco d'oro, l'esordio a Sanremo Venimmo criticati aspramente per la scelta di andare. Alcuni fan ci insultarono pesantemente e ci minacciarono») e la fama che portò quello che fino ad allora mancava: un po' di soldi a casa. 

VIDEO, PEDRINI: «VI DICO PERCHE' HO ROTTO CON RENGA»

La vita dei Timoria continuò poi tra alti e bassi fino alla drammatica rottura (raccontata nel libro "Cane sciolto") tra Francesco Renga e, appunto Omar Pedrini, nel 1998: «Un gravissimo problema legato alle donne. Per fortuna poi nel corso degli anni ci siamo chiariti. Una reunion? Escluso, abbiamo preso strade troppo diverse». 

VIDEO, PEDRINI: «OGGI LE CHITARRE DANNO FASTIDIO»

Da allora Pedrini ha proseguito da solo la sua avventura insieme ai Timoria con i quali compose altri due album "1999" e "El Topo Grand Hotel" prima di intraprendere la carriera solista. 

In mezzo, nel 2004, una delicatissima operazione chirurgica a cuore aperto durata otto ore («Ho rischiato di morire e ancora oggi ringrazio Dio e la scienza per avermi salvato»). Una lunga riabilitazione e la paura (poi tramontata) di non poter più imbracciare una chitarra. «Ora sono di nuovo felice anche se il rock è cambiato tanto in questo quarto di secolo. Quando c'eravamo noi non esisteva internet, per suonare dal vivo dovevi portare la cassetta o il cd di persona ai responsabili del locale», ha proseguito Pedrini.

VIDEO: PEDRINI SUL CALCIO, IL BRESCIA E TONALI

Pedrini, tra le tante sue passioni, ne ha una speciale: «Sono nato a Brescia e tifo da sempre visceralmente la squadra della mia città. Ho composto i due inni del club e il simbolo ce l'ho tatuato sulla spalla. Da noi sono passati fenomeni come Pirlo, Guardiola, Hagi e Baggio. Gente che cambiava le partite con un'invenzione. Personalmente sono rimasto incantato da quello che faceva Roby, un numero uno assoluto. Tonali? Speravo che se ne parlasse il meno possibile e invece, purtroppo, il suo talento è arrivato ovunque. Sarà impossibile trattenerlo a lungo»  

La chiosa è un aneddoto legato a "Viaggio senza vento": «Ci ritrovammo a fare un album rock senza che ancora le produzioni fossero pronte a tirare su un prodotto con quel tipo di sound. Fu quella una delle difficoltà maggiori». Nella nuova edizione dell'album c'è anche l'inedito "Angel", brano ch risale proprio al 1993: «Dovevamo inserirla nell'album ma non c'era più spazio nel cd e quindi fummo costretti a tirarla fuori. E' una dedica a Kurt Cobain, un angelo rock senza le ali». E se lo dice una rockstar come Pedrini...


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