Gomorra 4: la nuova, sporca vita di Gennaro Savastano

La quarta stagione della serie tv tratta dal romanzo di Roberto Saviano arriverà su Sky Atlantic a partire dal prossimo 29 marzo per 12 puntate
Gomorra 4: la nuova, sporca vita di Gennaro Savastano
Simone Zizzari
4 min

Sono le donne la vera novità della quarta stagione di Gomorra, al via su Sky Atlantic a partire dal prossimo 29 marzo. Le donne, o meglio, il loro potere. Patrizia e Azzurra sono quasi irriconoscibili. La prima, consumata da quel potere che all'inizio combatteva, la seconda sempre più vicina al suo Genny, moglie ed alter ego.

La quarta stagione sarà quella dello spaesamento, in tutti i sensi. A cominciare dal territorio. Ci si sposta fisicamente da Secondigliano (ora in mano - sì, ma per quanto? - a Patrizia) alle campagne avvelenate del nord di Napoli, fino a Londra. E' proprio nel Regno Unito che Genny - a cominciare dalla quarta puntata - proverà a ripulirsi l'immagine. Sono due i temi nuovi che entrano prepotentemente in Gomorra: la terra dei fuochi e la finanza corrotta. C'è una svolta politica ed economica nel racconto del male di questa serie. Emerge un'Italia sempre più simile al Venezuela. Gomorra continua ad intrattenere ma allo stesso tempo fissa l'obiettivo sulla puzza dei soldi, sul crimine in giacca e cravatta. 

Genny, dopo il traumatico finale della terza stagione, si ritrova da solo, senza poter più contare sui consigli del fratello Ciro. Quello che il suo amico gli ha lasciato è però un dono che l'unico sopravvissuto della famiglia Savastano non ha intenzione di sprecare: dare un futuro migliore alla moglie Azzurra e al figlio Pietro. Per raggiungere questo obiettivo Gennaro decide di dare una svolta alla propria immagine e alla propria vita. Basta pistole, via la cresta e lo sguardo mefistofelico. Il nuovo Genny indossa capi firmati, si mette in testa di costruire il più grande aeroporto della Campania e per farlo farà leva non sulle minacce ma sul potere dei soldi. Tanti, tantissimi soldi. Non stringerà più accordi con banditi e tossici di strada ma con i colletti bianchi. Il problema è che i tatuaggi possono essere coperti da un abito firmato ma sempre là restano. E prima o poi riaffiorano. 

La Secondigliano sotto il controllo di Patrizia è solo apparentemente pacifica. Il gruppo di Sangue Blu, i famelici Capaccio, e i Levante (la nuova potentissima famiglia imparentata con Genny che ha il controllo totale delle campagne avvelenate intorno a Napoli) faranno di tutto per tradire il fragilissimo accordo messo in piedi da Gennaro prima di lasciare (solo apparentemente) per sempre quella vita. 

E Sangue Blu? Lo ritroviamo profondamente cambiato. Molto più introspettivo, riflessivo, pesantemente condizionato dagli eventi accaduti sulla barca alla fine della terza stagione. La morte di Ciro lo ha ammutolito mentre Valerio, il suo braccio destro, sveste i panni del borghese per mettersi addosso quelli del criminale. Fra i due c'è quasi uno scambio delle parti. 

La vera novità di questa stagione è che due delle 12 puntate verranno dirette da Marco D'Amore, proprio quel Ciro l'Immortale che ha dovuto abbandonare tragicamente la storia nei mesi scorsi. "Gomorra è una grande cantera, mi sento il prodotto di un vivaio. Tante professionalità hanno avuto modo di germogliare. Io all'inizio ero solo un buon giocatore accolto in una grande squadra composta da gente che ha avuto il coraggio di puntare su sconosciuti", ha detto D'Amore che dirigerà gli episodi 5 e 6. Non ci sarà solo lui all'esordio dietro la macchina da presa. Le altre due novità saranno Enrico Rosati e Ciro Visco (aiuto registi nelle prime tre stagioni) che affiancheranno Francesca Comencini (alla quale è affidata anche la supervisione artistica) e Claudio Cupellini, altro "veterano" della serie che dirigerà gli ultimi due episodi. 


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