Esports Stories: l’organizzazione degli InFerno eSport

Il team InFerno eSports è stato tra i primi ad avere dei caster strettamente legati al loro team: scopriamo la loro storia.
Esports Stories: l’organizzazione degli InFerno eSport
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A novembre scorso il team degli Inferno ha commentato la prima telecronaca di una partita di campionato in Italia, mentre a Natale ha organizzato insieme al Divin Peluso, personaggio conosciuto per la sua partecipazione a programmi come Quelli che il Calcio ed Emigratis, una telecronaca della finale di Christmas Cup poi vinta dalla squadra di PS4 raggiungendo buoni numeri in live e quasi 30mila visualizzazioni tra la pagina di inFerno e quella del Divino.

Il social più utilizzato in ambito Pro Club è Twitter: è qui che le squadre postano i propri risultati e fanno community. Quello che più attira del pro club è l’idea di Team con i ragazzi che comunicano su piattaforme come TeamSpeak e Discord e si allenano ogni giorno usando schemi molto simili al calcio reale come quelli su punizione e calci d’angolo. Avere la possibilità di manovrare un solo giocatore esalta le qualità di ognuno ed è sicuramente ciò che si avvicina di più al calcio giocato.

Oltre a questo è molto importante la figura dell’allenatore/giocatore o più semplicemente Capitano, grazie a questo la squadra prende forma e seguendo le sue direttive arriva a determinati risultati. I capitani della squadra si interfacciano con il General Manager Fabio Battista per ogni cosa, da cercare nuovi giocatori attraverso i social a stabilire insieme le partite da castare. In seguito, Fabio si interfaccia con i loro caster e con il loro social media manager per eventuali post da fare.

Pro Club come ogni esport esclude ogni barriera, che sia fisica come la disabilità motoria o che sia tra uomo e donna. Molte ragazze sono appassionate al Pro Club ed alcune sono davvero eccezionali e riescono a ritagliarsi un loro spazio anche nelle squadre più importante Italiane. Dopo il nostro avvento su Pro Club anche altre squadre si sono avvicinate come i Mkers e i QLASH. Fabio Battista ha commentato:

“Il primo Amore non si dimentica mai e quando iniziai nel lontano 2012 a giocare a Pro Club me ne sono letteralmente innamorato ed ancora oggi tra un impegno e un altro cerco di ritagliarmi uno spazio per giocare. Credo che questa modalità sia quella che più si avvicina al calcio reale e in questo momento ha anche una discreta community che credo possa crescere a dismisura nei prossimi anni.

L’idea del gioco di squadra, dell’allenamento insieme agli altri giornaliero, ha fatto avvicinare tantissime persone negli ultimi anni compresi i PRO dell’1 vs 1. Essere un giocatore di Pro Club da grandi vantaggi anche nella modalità singola come è successo proprio a Di Gianni che ha uno stile di gioco diverso rispetto allo standard di molti PRO ed è riuscito ad arrivare nella TOP 32 mondiale.

Credo che per far crescere ancor di più questa modalità in Italia, ci sia bisogno di coesione da parte delle varie Leghe e dei team. Dal canto nostro per l’anno prossimo vorremmo vedere un’unica lega che ci dia la possibilità di batterci e di fare un unico campionato competitivo. Non so se questo avverrà, nel caso ci muoveremo con gli altri team per poter scegliere quella più congeniale alle nostre aspettative.

Dal punto di vista della EA invece non mi aspetto che a breve possa far diventare Pro Club una modalità competitiva, ma nei prossimi anni non potrà ignorare la crescita che avrà. Spero di poter vedere prima o poi come è già successo in Argentina e Portogallo delle finali Live di Pro Club in modo da poter vedere i miei ragazzi festeggiare insieme ed abbracciarsi a fine partita. In fondo lo scopo dell’esport è creare coesione e legami e questi ragazzi dimostrano ogni giorno di poter essere una squadra.”

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi


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