Motori F.1, non vince chi sviluppa di più

Ferrari spende tre gettoni, ma la Mercedes sembra aver aumentato il gap senza farvi ricorso. Sarà stato giusto mettere quest’arma a disposizione dei tedeschi?
Motori F.1, non vince chi sviluppa di più
Fulvio Solms
1 min

L’ERS come il formaggio di fossa, la Formula 1 come la gastronomia: la differenza la fa la qualità. Le prove libere di oggi a Montreal danno l'idea di quanto la Mercedes sia riuscita a migliorare l’efficienza delle proprie power unit senza spendere neanche un gettone di sviluppo, ottenendo risultati all’apparenza migliori rispetto alla Ferrari che è ricorsa a tre “tokens”.

 

Di qui la domanda: Maranello finirà per pentirsi di aver condotto una battaglia in favore della regola che consente di mettere mano alle power unit nel corso del Mondiale? Contrariamente allo scorso anno in cui il 28 febbraio si omologava e poi buona notte: si correva l’intera stagione con quella versione.

 

Il dubbio è forte e per noi non sorge oggi, giacché il diritto di sviluppare è a disposizione di tutti, anche della Mercedes che deve potersi difendere da chi la insegue. Se con motori congelati le differenze rimangono stabili, non è automatico che la modifica delle power unit consenta all’inseguitore di avvicinare il fuggitivo. Può avvenire anche il contrario.

 

Dunque i successivi sviluppi di questa stagione saranno determinati non dal numero dei gettoni ancora a disposizione (7 a testa tra Ferrari e Mercedes) ma da come questi verranno utilizzati. Da far tremare vene e polsi, pensando all’esercito di ingegneri che la Stella tedesca schiera sul fronte della propulsione.


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