Verstappen nella leggenda, Ferrari sul podio dopo il disastro Mercedes

L'olandese Red Bull entra nella storia a Barcellona e diventa il più giovane pilota a vincere un GP di Formula 1 davanti alle Ferrari di Raikkonen e Vettel. Entrambe le Mercedes subito out
F1, disastro Mercedes in Spagna: fuori dopo un contatto
Francesco Colla
5 min

ROMA - Max riesce a soli 18 anni in ciò che al padre Jos non era riuscito: consegnare il nome Verstappen alla storia del motorsport. Il giovane fenomeno e figlio d’arte, alla prima gara col team Red Bull dopo l’avvicendamento con il russo Kvyat “retrocesso” in Toro Rosso, ha vinto il Gran Premio di Spagna entrando nella leggenda della Formula 1 e demolendo il precedente primato, appartenente a Sebastian Vettel. Il tedesco, che aveva vinto la sua prima gara nel 2008 a 21 anni, oggi è salito sul podio catalano al termine di un weekend difficile e alle spalle del compagno di squadra Raikkonen, che fino all’ultimo ha tentato di attaccare l’enfant terrible olandese. 

DISASTRO MERCEDES - La Ferrari non parte bene, con Raikkonen che perde subito terreno mentre il quattro volte campione del mondo è alle prese con Max Verstappen che non ha nessun timore reverenziale nonostante sia alla prima gara tra i big. Ma a dare una mano a Red Bull e Ferrari ci pensano inaspettatamente le Mercedes: Hamilton, scattato dalla pole, ha subito perso la leadership con Rosberg che si invola in testa già alla curva 1. Il campione non ci sta e invece di pazientare incalza da subito il compagno di squadra: il risultato è una lotta fratricida conclusasi con entrambe le Frecce d’Argento fuori, con Hamilton che finisce nell’erba, perde il controllo della W07 e carambola contro Rosberg tra il poco sportivo boato dei tifosi avversari. Il miglior commento sull’accaduto è del presidente non esecutivo del team, Niki Lauda: “E’ stata una manovra stupida, non è accettabile andare fuori dopo 30 secondi. La colpa è più di Lewis, è stato lui ad attaccare”. Traduzione: Hamilton ha tutto il diritto di provare a vincere ma doveva aspettare il momento giusto invece di danneggiare la squadra.  

Lauda si arrabbia: "Errore stupido"

RED BULL DAVANTI - Ad approfittarne le due Red Bull, con Daniel Ricciardo che, partito terzo, si ritrova al comando seguito dal compagno di squadra Verstappen, mentre Vettel nei primi giri deve sbarazzarsi della Toro Rosso di Sainz, con lo spagnolo che fa da tappo facendo perdere terreno molto prezioso alla Ferrari del tedesco. Al giro 8 Vettel passa all’interno il giovane della Toro Rosso: grande sorpasso con finta all’esterno prima di buttarsi dalla parte opposta disorientando l’avversario. Il tedesco giro dopo giro riesce a recuperare terreno nei confronti delle due Red Bull.

VERSTAPPEN LEADER - A metà gara Vettel sembra aver azzeccato le gomme giuste e dopo aver patito con le medie bianche inizia a macinare giri veloci con le ultrasoft viola. Ma a metà gara, favorito dal balletto dei pit stop, Max Verstappen si trova in testa al GP di Spagna a soli 18 anni: pensare che molti pensavano fosse troppo giovane per correre in Formula 1. Vettel compie però uno stint molto breve con le viola, 11 giri, prima di tornare nei box per la terza volta e rimettere le medie. Dopo 45 giri Verstappen è sempre al comando, ma alle sue spalle è riemerso il veterano Raikkonen seguito alla distanza dal compagno di team Vettel, con Ricciardo 4° che cerca di raggiungere il ferrarista dopo essere stato al comando nela prima parte della gara.

UN TORO DAVANTI A DUE CAVALLINI - A 10 giri dal termine doppia lotta al comando con quattro piloti ancora potenzialmente in lotta per la vittoria: Raikkonen è a 5 decimi da Verstappen e cerca il momento giusto per infilare il nuovo pilota Red Bull, mentre alle loro spalle Vettel in difficoltà deve difendersi dall’ex compagno di squadra, lo scatenato Ricciardo. Colpo di scena al penultimo giro: Ricciardo fora e Vettel può finalmente respirare. Taglia il traguardo al primo posto Max Verstappen entrando nella leggenda tra lacrime d’emozione e la gioia incontenibile nel box Red Bull. Dietro il baby fenomeno le Ferrari, con Raikkonen, che ha esattamente il doppio dei suoi anni, a guidare una doppietta che a Maranello mancava da molto tempo.

Marchionne: "Fiducia totale alla squadra"

DOPPIETTA AMARA - Ma in questa stagione la Scuderia è ancora orfana della vittoria e Arrivabene sa bene che i podi non bastano: “La doppietta doveva essere un’altra quella vera, ma nonostante fossimo più veloci non si riusciva a passare. Il campionato è lungo, andiamo avanti concentrandoci non sui podi ma sugli errori commessi. Oggi c’è un po’ più di positività, quelli che si son fermati oggi son state le Mercedes, non le Ferrari”. Appuntamento il 20 maggio a Montecarlo.

 


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