ROMA - Lewis Hamilton non gradirebbe l'introduzione degli ordini di scuderia in Mercedes. L'ipotesi si è fatta avanti dopo il Gp d'Austria, nel quale ancora una volta il britannico e il suo compagno di squadra Rosberg hanno fatto - anche letteralmente - scintille. All'ultimo giro il tedesco - primo in quel momento - ha allargato la traiettoria, rompendo l'ala anteriore e mettendo a rischio la sua gara e quella di Hamilton. Da qui l'ipotesi degli ordini di scuderia, per evitare di compromettere situazioni così favorevoli: non fosse successo l'incidente, la Mercedes avrebbe chiuso con una doppietta.
COMPETITTIVITA' «Non vorrei mai che ci fossero gli ordini di scuderia - spiega Hamilton - Lauda e Wolff hanno avuto un'idea fantastica a lasciarci liberi di competere, perché è questa la vera natura delle gare. Non sempre il cielo è limpido e azzurro, ma questo è l'automobilismo. Corriamo a 300 all'ora, si aspettano che non ci sia mai un problema? Ne dubito. Spero comunque che non cambi nulla». Sull'incidente con Rosberg, invece, Hamilton glissa: «Non voglio parlarne - dice quando gli chiedono se il suo compagno abbia cercato il contatto - non voglio discutere di cose negative. Ognuno vede quello che vuole in quella manovra. Io ho la mia opinione e la tengo per me».