Segreto Mercedes, con Alonso non è finita

La Stella non vuole consegnarsi ad Hamilton e cerca di strappare Fernando alla McLaren!
Segreto Mercedes, con Alonso non è finita© LaPresse
Fulvio Solms
4 min

ROMA - Non è finita. Forse c’è ancora salvezza per il Mondiale 2017, sottoposto al rischio di un’egemonia soporifera di Lewis Hamilton e Mercedes. Parlavamo proprio ieri della necessità del tre volte campione di trovare un nuovo nemico che lo spinga a dare il meglio. Se la prenderà con Verstappen? O magari (magari!) con Vettel? Ecco, non è escluso che Hamilton trovi pane per i suoi denti all’interno del fortino tedesco, e non per scelta sua. Il punto è che la Stella tedesca vuole mantenere la sua impronta di eccellenza, e ce ne sarebbe ben poca in una soluzione-tampone come Valtteri Bottas, per quanto il suo arrivo dalla Williams sia il rimedio più semplice visto che il manager del finlandese è lo stesso Toto Wolff, numero uno del team tedesco. Per questa e altre ragioni, di cui ora parleremo, la linea di comando Mercedes si ostina nel tentativo di strappare Fernando Alonso alla McLaren. Un lavoro complesso cominciato un mese e mezzo fa appena appreso del ritiro di Rosberg, finalizzato a rompere anzitempo il contratto triennale (2015-2017) tra Alonso e McLaren-Honda.

FRATELLI DIVERSI - Un disegno di grande fascino. Nell’attesa che Verstappen maturi, Hamilton e Alonso rimangono i maggiori fenomeni del Mondiale, divisi solo per capacità di scelta: Lewis è sempre balzato sulla macchina giusta al momento giusto, con coraggio e fortuna, mentre Alonso ha compiuto l’esatto contrario. Una propensione negativa cui potrebbe rimediare proprio in chiusura di carriera. Il nodo della questione è tutto interno alla Mercedes perché né Wolff, né Lauda, né tantomeno Zetsche, presidente di Daimler, hanno intenzione di consegnarsi ad Hamilton. Pertanto cercano di completare la formazione con un degno contrappeso. La potente terna è ancora irritata per ciò che ha visto nel corso del 2016: un pilota che pianta tutti in asso nel drammatico debriefing seguito al patatrac di Barcellona; che solleva sospetti su un travaso di meccanici avvenuto tra lo staff suo e quello di Rosberg; che lascia addirittura immaginare un boicottaggio del team ai suoi danni dopo la rottura di motore di Sepang costatagli il Mondiale! Ipotesi francamente insopportabile per il buon nome di Stoccarda. Senza dimenticare, sul puro fronte della guida, le cinque pole buttate al vento con partenze bislacche. E fuori pista: indigeribili certe pretese alla Lady Gaga, come quella che debba essere un’impiegata Mercedes a portare i cani Roscoe e Coco fuori dal paddock per rendersi più leggeri. Insomma, tutto ha un limite. Troppo potere nelle mani di Hamilton non va bene, dicono gli stessi uomini che meno di due mesi fa hanno goduto al trionfo di Rosberg.

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I TANTI PERCHE' - I tanti perché. Ecco: Alonso sarebbe perfetto. Perché è un fenomeno, tra i pochissimi a poter contenere il debordare di Hamilton. Perché è tremendamente affamato, avendo vinto solo i titoli mondiali del 2005 e 2006 (“solo” è un complimento, alla luce di ciò che meriterebbe). Perché è tremendamente talentuoso, capace di cavare il meglio da una cassetta di legno con sotto quattro cuscinetti a sfera. Perché verrebbe via di corsa dalla McLaren-Honda, ancor più dopo la sconfitta politica di Ron Dennis, privato di ogni potere all’interno del team che ha fondato. Perché è convinto di poter battere Hamilton a parità di macchina. E infine perché verrebbe replicato lo schema del dream team, forse non perfetto ma collaudato e indiscutibilmente vincente. Vero che Wolff abbia detto: «Non vogliamo interferire nel lavoro dei concorrenti». Ma messi alle strette voi che fareste: prendereste Alonso o Bottas?, e rompereste le uova nel paniere a un team con motore Mercedes o alla Honda? Se pure Fernando non fosse disincagliabile, Mercedes potrebbe buttare nella mischia Pascal Wehrlein: i capi sono convinti che possa pungolare Lewis molto più di Valium Bottas.


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