F1 Ferrari, Raikkonen “specialista” di Spa: «Circuito vecchio stile»

Il finlandese della Rossa racconta il tracciato più lungo del calendario ed il più tecnico
F1 Ferrari, Raikkonen “specialista” di Spa: «Circuito vecchio stile»© AP
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MARANELLO - Quello di Spa «è un circuito vecchio stile, con salite e discese». Kimi Raikkonen racconta così il circuito di Spa-Francorchamps con la Formula 1 che, dopo la pausa estiva, riparte dal Gran Premio del Belgio. Nonostante i numerosi interventi che dai 14 Km della prima gara automobilistica – disputata nel 1924 – lo hanno portato all’attuale configurazione (7,004 Km), riducendo in alcuni punti le altissime velocità di percorrenza, Spa mantiene un fascino particolare ed oltre ad essere il tracciato più lungo del calendario ad oggi rimane il più tecnico. Complice l’imprevedibilità del meteo e la variabilità dello stesso sui diversi tratti della pista, - si legge sul sito della Rossa - oggi l’appuntamento belga rappresenta un’importante banco di prova per vetture e piloti, all’indomani del giro di boa del campionato, che qui conta la sua tredicesima tappa. «La differenza rispetto ad altri tracciati è il fatto di essere in mezzo al nulla. - ha spiegato ancora Raikkonen - Il circuito mi piace, anche se l’ultima chicane è stata leggermente modificata negli anni passati. Le condizioni a volte possono essere difficili, ma di solito si riesce a sorpassare ed è bello sia per i piloti che per gli spettatori. In Tv è difficile da capire, solo quando sei lì comprendi quanto siano ripide le salite».

ADAMI SULLA PISTA - A proposito del meteo Riccardo Adami, ingegnere di pista di Sebastian Vettel, ha spiegato: «Qui è capitato di trovare sole da una parte della pista e pioggia dall’altra. E’ importantissimo tenersi pronti a questa variabilità». Dal punto di vista tecnico «la pista mette a dura prova la vettura dal punto di vista aerodinamico. - ha aggiunto -  Qui occorre trovare il giusto compromesso tra il secondo settore, che è il più guidato, e i lunghi rettilinei della prima parte e di quella finale della pista. La Power Unit è molto sollecitata perché si ha un tratto in full throttle molto lungo, poco meno di 2 km e l’ultima parte di Blanchimont si percorre tutta in pieno. L’impianto frenante non è molto sollecitato. Dovremo però trovare anche qui il giusto bilanciamento perché quando si arriva – soprattutto in qualifica – all’ultima chicane, per il pilota è sempre importante trovare la determinazione e la concentrazione per non sbagliare. La curva dell’Eau Rouge rimane una sfida importante per il pilota, che qui affronta una compressione di 4 giri di accelerazione longitudinale per poi salire e andare sul lungo rettilineo successivo».




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