Leonardo: «Amo Anna Billò e... Verratti»

Siamo andati a Sky per una serata speciale. Anna Billò e Leonardo, adesso moglie e marito, sono tornati in tv insieme, per la prima volta, due anni dopo la richiesta di matrimonio fatta in diretta e a sorpresa dal brasiliano alla giornalista
FOTO Leonardo-Billò, amore in diretta tv
Francesca Fanelli
7 min

ROMA - «Tu guidi come sempre…», le fa per consegnarle la scena. Quello che vuole di più in questo momento. Leo è un gentiluomo, non ne ha solo la faccia, ha modi per conquistarti, le parole per convincerti di quello che dice. Brasiliano anche in questo. Vorrebbe essere il marito e basta, l’ospite di una serata diversa in Tv - come dice e ripete - ma non può essere. Anna, che è la Billò e fa la giornalista a Sky, e Leo che è Leonardo de Araujo come lo ha presentato giovedì sera (ma chi se lo immaginava che avesse anche un cognome…) hanno voglia di fare questa cosa. «Per sdoganarsi», come dice lei. L’ultima volta che tutti hanno parlato di loro è stato due anni fa. Il 15 marzo 2013 un banale sorteggio di Coppe, lei in studio a condurre a Sky, lui a Parigi per commentare il sorteggio per il Psg. «Ma mi vuoi sposare?», disse lui rivolgendosi a lei e alla fine risultò l’unica frase da ricordare della giornata. Ancora oggi Leo giura che non fosse preparata. Ancora oggi Anna racconta parecchio coinvolta, anche se in realtà quando l’uomo con cui vivi e hai fatto un figlio (e poi un altro ancora) ti chiede ti sposarlo in quel modo, dovrebbe essere bello e pazzesco. Comunque. «In Tv si è vista come l’ho presa… Il mio telefonino è stato subissato di messaggi e telefonate… Mi ha chiamata mia sorella e mi fa: “Ma Leo ti ha chiesto di sposarlo? Ti risulta?”. Lascia perdere, le ho detto. Fortuna che con Thiago sono volata a Parigi e staccare da tutto mi ha aiutata». Nello stesso anno, qualche mese dopo si sono sposati. Per la cronaca. «Durissima organizzare un matrimonio con agosto di mezzo», aggiunge.

FRANCIA-BRASILE GALEOTTA - Anna e Leo ci riprovano e non è detto che non siano le prove generali di un progetto futuro a Sky. Giovedì sera Francia-Brasile amichevole piena di ricordi e circostanze per Leo, ospite in studio per prepartita, intervallo e post. Guarda caso a far da testimone, un ruolo che gli si addice, Billy Costacurta, ex compagno di squadra di Leo al Milan: due anni fa, il giorno del “mi vuoi sposare” per farla breve, era in studio con Anna. Dice la Billò: «Ed è stata sua l’idea di coinvolgerlo stavolta, quando si parlava di Francia-Brasile, Billy mi fa: “Leo è perfetto”, e io “Non voglio sapere a, fate voi e fatemi sapere”... ». Detto fatto. Giovedì sera sono andati in onda proprio tutti e tre. Anna era al lavoro dal pomeriggio, anche Billy studiava la partita e cercava la cravatta (“mia moglie mi manda messaggini sull’iPad se la cravatta non va”), Leo è arrivato da solo. Il calcio è e sarà il suo mondo: allenatore o dirigente. Lui: «Aspetto che il telefono suoni. Non sarà ora, ma tra qualche mese, a fine maggio penso. Penso si muoveranno diverse situazioni. Cambierà il Psg, cambierà l’Arsenal, cambierà la Roma. Io aspetto un progetto. Posso fare diverse cose. Al Milan sono stato solo allenatore, all’Inter anche per il rapporto con Moratti ho avuto più libertà. E poi c’è il Psg, potrebbe ricominciare…». Della sua squalifica per aver esagerato contro un arbitro dice: «Ho sbagliato, è un dato di fatto. Non la considero una macchia nera nella mia carriera, ma solo un episodio. Me la sono presa con l’arbitro, eravamo in un corridoio, si è creata una specie di imbutohai dato una spallata…», gli fa Anna). Ma è stato molto strumentalizzato in Francia. Solo il 25 agosto 2014 c’è stata la fine. Ho vinto la causa, che ha avuto come effetto quello di non farmi lavorare, ci sono voluti 14 mesi per arrivare al giudizio e in fin dei conti hanno avuto torto loro. Sono stato un anno in pensione, ho fatto il papà meraviglioso». 
 
UN PEZZO DI AZZURRO - Paris Saint Germain vuol dire anche Verratti a cui stasera il ct Conte consegnerà la sua Italia: «Lo amo, lo amo. Mi è piaciuto subito, l’ho visto diverse volte a Pescara, quel Pescara di Zeman con Verratti, Immobile e Insigne mi ha affascinato, come giocava… Verratti ha talento, ma è stato bravo a non cambiare. E’ rimasto così come era, sono arrivati la famiglia, i soldi, il successo, ma lui in campo è sempre lo stesso. Ha un modo di vivere il calcio che mi piace, con naturalezza. Diventerà grande. Io ho creduto in lui. In Italia avrebbe fatto panchina? Non lo so. Ma qualcosa sta cambiando anche nel calcio italiano, le società hanno capito, stanno capendo che devono dare credito a questi ragazzi, ai giovani. Si parla tanto del modello Empoli, del modello Sassuolo, non è un caso. I club hanno conti economici a cui guardare, non si può più pensare di spendere cifre ormai esagerate per un campione e tenere fuori o mandare via all’estero i bravi ragazzi italiani. Non c’è più la forza per farlo. Ci vuole una struttura aperta, serve una visione a lungo termine». Guarda con attenzione a Felipe Anderson che alla Lazio sta facendo una gran stagione: «Ora dovrà confermare e ripetersi».
 
IL MONDO DI ANNA - Il mondo di Leo è fatto di calcio e non solo. Ma in casa? Papà presente lo si è capito: «I figli lo adorano, la prima parola che hanno pronunciato è “papai” (papà in portoghese perché a casa tutti vengono su bilingue e Thiago, 3 anni e mezzo e Thomas di undici mesi vanno a un asilo inglese), sì sì collabora. Cucina? Mah… ». Il pallone è inevitabile, il piccolo Thomas stravede per Messi dopo che lo ha visto in Tv, parlano di calcio, ma crediamo non più di tanto. «Vuole sempre scegliere i giocatori… », la bacchetta lui. E lei: «Lui utilizza il metodo della cancellazione, tante volte gli dico: ti ricordi te lo avevo detto?». Di certo Anna ora ha più comprensione: «Adesso capisco, quando i calciatori danno risposte stanche dopo una partita…». E Leo cosa ha imparato? «Tanto. A capire i giornalisti, alle volte hanno più passione dei calciatori (“perché tu sei uno distaccato” fa la moglie), sono felici di essere là. Li vedi proprio. In Francia non è così, in Italia lo è tanto. Altrove è un gesto più meccanico». Entrano in studio, la coppia funziona: Anna può essere contenta, stavolta è andata meglio, come piace a lei. Alla fine del primo studio, Leo protesta: «Ma vi siete preparati tutto» e lei: «Ma non l’hai voluta sapere la scaletta…». Già perché per provocazione Leo aveva detto: «Potrei chiedere il divorzio questa volta?». Non l’ha fatto, non aveva alcuna intenzione di stupire.


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