La primavera risveglia anche i dolori alla spalla!

Aprile. È il periodo dell'anno con un alto tasso di umidità e frequenti sbalzi di temperatura: il fisico potrebbe risentirne
La primavera risveglia anche i dolori alla spalla!
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La primavera è ormai arrivata. È il periodo in cui si verificano frequenti sbalzi di temperatura e il tasso di umidità è notevole. Il primo arisentirne è sicuramente il nostro fisico. Per capire come affrontare almeglio i dolori articolari, soprattutto a carico della spalla, ecco l’autorevole opinione di due esperti: il dottor Giovanni Di Giacomo, chirurgo-ortopedico, responsabile del centro di artroscopia-chirurgica del Concordia Hospital di Roma ed il dottor Alessandro Danieli, fisioterapista, responsabile del Poliambulatorio Specialistico Fisiodanieli in Roma.

Dolore notturno, dolore spontaneo con irradiazione verso il collo e verso il gomito, difficoltà a compiere semplici movimenti di vita quotidiana, estrema difficoltà nel sollevare pesi anche leggeri: sono solo alcuni dei sintomi della capsulite adesiva che, soprattutto dopo i quarant'anni, è una patologia molto frequente. Il dolore insorge spontaneamente senza causa apparente, si associa a una notevole rigidità articolare e difficoltà almovimento che si risolve, se non diagnosticata e trattata correttamente, dopo lunghi periodi che possono andare da un paio di mesi fino a più di un anno e mezzo.
Spiega il dott. Giovanni Di Giacomo: «La buona notizia c'è: la capsuliteadesiva non va trattata chirurgicamente, deve essere individuataprecocemente e va curata con cicli infiltrativi e una riabilitazionespecifica impostata dallo specialista ortopedico, che si avvarrà, oltre che della visita, anche di un esame radiografico ed eventualmente un’ecografia euna risonanza magnetica. Se ben curata la capsulite guarisce in una media di3/4mesi».

Altre patologie possibili sono le lesioni della cuffia dei rotatori, le calcificazioni e l’artrosi di spalla, anche in questi casi il trattamento deve essere personalizzato, ogni paziente ha le proprie necessità funzionali, lavorative e sportive, ed è proprio su questi parametri che lo specialista deve basarsi per individuare il trattamento corretto, che potrà spaziare dalla riabilitazione, alle infiltrazioni anche con acido ialuronico, alla chirurgia artroscopica ed eventualmente alla protesica.
Continua il dott. Alessandro Danieli: «Il trattamento della capsuliteadesiva è di tipo conservativo nel 90 per cento dei casi, (i tempi direcupero variano tra i 3 e gli 8 mesi) ed il compito del fisioterapista è quello di accompagnare il paziente verso la guarigione. È importante iniziare il recupero passivo dell’articolazione, accoppiando la mobilizzazione ad una cauta massoterapia (per rilassare la muscolatura contratta) e all’utilizzo di terapia fisico-strumentale, come ad esempio laHilterapia®, l’ultrasuonoterapia, o meglio ancora la Tecar®, un trattamentoestremamente efficace, che viene effettuato mediante corrente antalgicaabbinata alla manualità del fisioterapista, che ne potenzia l’effetto».

Con una fisioterapia mirata il dolore si attenua e il paziente comincia a poter muovere la spalla più liberamente, cominciando a fare eserciziattivo-assistiti dal fisioterapista per la corretta esecuzione degli esercizi, fin quando non sarà in grado di effettuarli in autonomia, senza rischiare di rendere vani i propri sforzi, o peggio ancora, di far regredirela patologia.
In seguito, grazie anche all’applicazione del Kinesiotaping, una tecnica di bendaggio innovativa ed efficace usata molto anche in ambito sportivo, lemani del fisioterapista lavorano anche quando si trovano lontane dal paziente. Questo nastro, applicato con perizia dalle mani esperte del fisioterapista, viene tenuto dal paziente per più giorni, in maniera da poter essere controllato e modificato seduta per seduta, inizialmente con effetto antalgico, in seguito con funzione di aiuto e correzione delmovimento.
È proprio quest’ultimo aspetto, quello che deve essere infine curato: la spalla ora è libera di muoversi, ma è opportuno riequilibrare la sua muscolatura, specialmente quella della cuffia dei rotatori. Sono proprio questi piccoli, ma importantissimi muscoli, che stabilizzano l’articolazione in tutti i movimenti nello spazio. Siamo quindi arrivati alla fine di questo lungo ma necessario percorso verso la guarigione. Si può quindi tornare allavita quotidiana e a godersi appieno la tanto attesa primavera.

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