David Gilmour live infiamma il Circo Massimo

Postepay Sound Rock in Roma regala una notte indimenticabile ai fan dell'artista inglese tra brani tratti dal suo ultimo lavoro Rattle that Lock, i cavalli di battaglia dei leggendari Pink Floyd e poi ancora luci e immagini visionarie
David Gilmour live infiamma il Circo Massimo
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Il tramonto della Capitale come cornice a un intramontabile del rock come David Gilmour. Un mito nella leggenda. Postepay Sound Rock in Roma "abbandona" la tradizionale location delle Capannelle e si trasferisce nell'antico circo romano per uno dei maestri della musica mondiale. Un’arena d’eccezione, il Circo Massimo, per ascoltare dal vivo uno dei padri della chitarra. E che chitarra! 21.15, si accendono le luci dello schermo circolare al centro del palco, un occhio gigantesco a illuminare una platea di oltre 10mila persone accorse ad acclamare chi con la sua chitarra ha segnato un epoca, incantato generazioni, ieri come oggi. E il concerto di David Gilmour è tutto questo. Un concentrato tra passato e presente, un racconto equilibrato tra i suoni tipicamente Pink Floyd, di quella band che ha scalato le vette più alte della storia del rock, e brani tratti da Rattle that Lock, il suo ultimo album solista. 

La gente apprezza, si scalda pezzo dopo pezzo, minuto dopo minuto, assolo dopo assolo. E basta l’attacco di Wish You Were Here a rievocare i fasti di una leggenda vivente che riesce ancora a far “cantare” la sua chitarra e aizzare un pubblico che lo incita al grido di “David, David”. Poche parole, almeno all’inizio, ma grande intensità per Gilmour che resta ben concentrato per dare al suo live il giusto equilibrio ricamando la sua storia brano dopo brano e facendo compiere al pubblico un viaggio nella sua carriera scorrendo le dita tra il suono inconfondibile delle sue corde magiche. E la folla lo segue come un credente fa con il suo dio. Anche l’allestimento, le luci, le immagini visionarie che scorrono sullo schermo circolare rievocano alla mente la grandezza del mondo live dei Pink Floyd. Un universo musicale magnifico incastonato in uno degli scenari più incantevoli al mondo, quel Circo Massimo immerso tra Palatino e Aventino che lentamente abbandonano le luci del tramonto per lasciare spazio alla sera della Capitale che dipinta di stelle e gabbiani sembra un’estensione della magistrale scenografia del palco. Il live è un film che scorre magicamente lungo una colonna sonora unica.  

Il pubblico è in estasi, attende, accompagna sottovoce un David Gilmour in splendida forma nella sua immancabile t-shirt nera. E il concerto è un crescendo continuo con alcuni passaggi nella “follia geniale” di Syd Barrett celebrato in uno dei brani più attesi e acclamati. Shine on you Crazy Diamond è una fiamma che illumina la notte del Circo Massimo. Fino al finale che è un’immersione totale nel mondo Pink Floyd. Occhiali da sole, fumo avvolgente e led con intrecci verdi e rossi a richiamare le atmosfere psichedeliche degli anni d’oro della band. È un delirio di emozioni. La gente corre sotto il palco, alza la voce per cantare a squarciagola sotto le note di Run Like Hell, Time e “infiammarsi” definitivamente con il gran finale targato Comfortably Numb. Una notte indimenticabile. Il pubblico si inchina a sua maestà Gilmour. David ringrazia e accenna un sorriso. La leggenda è viva. Il rock è vivo. 


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