Da Palermo al Messico, il viaggio di Cammarata e Dimartino

I cantautori siciliani, giovedì 13 ottobre, portano al Monk di Roma, nell'ambito di Romaeuropa Festival, "Un Mondo Raro" il loro nuovo progetto dedicato a Chavela Vargas
Da Palermo al Messico, il viaggio di Cammarata e Dimartino

Tessere un sottile filo tra le atmosfere classiche di Palermo e lo spirito latino di Città del Messico. Questi gli obietti di Fabrizio Cammarata e Antonio Dimartino (siciliani doc) che giovedì 13 ottobre saranno al Monk Club di Roma, nell’ambito della programmazione di Romaeuropa Festival, con “Un Mondo Raro” il loro nuovissimo progetto dedicato a Chavela Vargas, una delle voci più importanti dell’America Latina dagli anni ’60 al 2012 (anno della sua morte).
L’idea è nata da un viaggio intrapreso, appunto, da Palermo al Messico dal quale ne è scaturito un romanzo biografico e un disco (di prossima uscita) con le canzoni più conosciute della "sciamana", tradotte in italiano e registrate insieme ai suoi ex chitarristi: i Macarinos. Sul palco del club romano i due cantautori italiani, accompagnati da altri tre musicisti, daranno vita ad una performance straordinaria capace di ricreare l’animo rivoluzionario della Vargas per poi tessere quel sottile filo tra le atmosfere palermitane (da sempre care agli artisti) e il travolgente spirito messicano.
Chavela Vargas, definita da Pedro Almodóvar «la ruda voce della tenerezza», non è mai stata conosciuta a fondo in Italia al contrario del suo paese dove ha sempre radunato immense platee. È divenuta famosa perché è stata capace di infrangere gli schemi di un intero secolo: indossava abiti maschili, fumava il sigaro, portava spesso con sé una pistola e quando saliva sul palco si presentava sempre con i tipici costumi messicani e l’immancabile poncho rosso. Con il suo ‘Ranchero’, genere musicale caratterizzato da racconti d’amore, di passioni impossibili e di magia, ha segnato un’epoca per la musica popolare messicana. La sua carriere si interrompe negli anni Ottanta a causa dell’alcolismo ma, un decennio dopo, grazie Almodóvar, che ne usa le musiche nei suoi film, viene conosciuta in tutto il mondo diventando anche icona del nuovo mondo omosessuale.



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