L'Arte e il genio di Antonio Ligabue al Vittoriano

Dall'11 novembre all'8 gennaio 2017 l'artista sarà protagonista assoluto dell'Ala Brasini con oltre 100 lavori tra dipinti e autoritratti
L'Arte e il genio di Antonio Ligabue al Vittoriano
3 min

Lo chiamavano “il matto” o “il tedesco”, per via dei suoi diversi ricoveri in manicomio e per le sue origini svizzere. La vita di Antonio Ligabue (Zurigo 1899-Gualtieri 1965) è stata segnata da tragici avvenimenti: la morte della madre per un’intossicazione alimentare, l’adozione e il successivo abbandono da parte dei suoi nuovi genitori, i vagabondaggi, l’esperienza degli ospedali psichiatrici a causa di episodi di autolesionismo e crisi nervose, le difficoltà economiche e l’emarginazione. Tutto questo ebbe una precisa risonanza nella sua espressione pittorica. 

Il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini – ospiterà dall’11 novembre all’8 gennaio 2017 una mostra interamente dedicata al geniale pittore del Novecento. Saranno esposti oltre 100 lavori a raccontare i temi principali della sua ispirazione pittorica: gli animali, soprattutto quelli selvatici (ma anche cavalli, umili buoi al lavoro e i cani che lui tanto amava), e gli autoritratti. È prevista anche una sezione dedicata ai disegni e alle sculture e una sezione dedicata alla sua triste odissea umana. Si può dire che Ligabue sia stato il pittore degli animali, che osservava attentamente e di cui diceva: «Io so come sono fatti dentro», e proprio a questi dedicò gran parte dei quadri più affascinanti: tigri con fauci spalancate, leoni mostruosi, gorilla, serpenti, ragni giganti, aquile, in molti casi colti nel momento della lotta per la sopravvivenza. 

Altra parte importante della sua produzione pittorica sono gli straordinari autoritratti nei quali Ligabue raffigura impietosamente il suo volto, un volto impossibile da dimenticare, scavato dalla magrezza, martoriato e senza variazioni espressive, ma con uno sguardo di sfida. In questi autoritratti, che dipinse in modo maniacale (se ne contano più di 300), è presente tutta la consapevolezza che Ligabue aveva delle proprie capacità artistiche, nonostante un riconoscimento tardivo da parte dei critici. Solo nell’ultima parte della sua vita arrivarono fama e soldi, che non servirono però a colmare la profonda solitudine e il bisogno d’affetto che contraddistinsero la sua intera esistenza.

 

Complesso del Vittoriano – Ala Brasini

 Via di San Pietro in Carcere

Info e prenotazioni

 Tel. 06 8715111

Orari: da lunedì a giovedì 9.30 19.30

venerdì e sabato 9.30 22.00

domenica 9.30 20.30

www.ilvittoriano.com 


© RIPRODUZIONE RISERVATA