L’arte contemporanea in mostra con Enrico Dicò

Gli insegnamenti di Warhol e Burri, rielaborati con originalità e sapienza: l'artista romano porta la sua temporary gallery in Piazza Montecitorio, fino al 15 febbraio
L’arte contemporanea in mostra con Enrico Dicò
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Non si ferma più la scalata di Enrico Dicò, ormai da qualche anno riconosciuto come uno dei maggiori protagonisti nell’ambiente artistico della Capitale. Fino al 15 febbraio, infatti, sarà possibile ammirare la sua nuova temporary gallery in Piazza Montecitorio 59. 

È la reazione causata dalla fiamma di un accendino, in direzione di una lastra di plexiglass, a far nascere in lui la consapevolezza che nel fuoco può trovare l’energia per dedicarsi alla pittura con uno sguardo nuovo. A metà strada fra gli echi pop alla Andy Warhol e le combustioni materiche di Alberto Burri, l’artista romano riesce a trovare un giusto equilibrio fra i due stili fino a crearne uno tutto suo, riconoscibile e mai banale, in cui la forza del linguaggio sta nell’originalità compositiva e nell’espressività data dall’unione di elementi diversi. 

Nella nuova mostra saranno presenti circa venti opere legate da due macro temi, le grandi icone della storia e il drammatico momento attuale. Madre Teresa di Calcutta, Fidel Castro, Gandhi, la Gioconda sono solo alcuni dei tanti soggetti dell’esposizione, fino ad arrivare alle evocazioni dei recenti attacchi terroristici a Parigi o dell’attentato alle Torri Gemelle. Tutti realizzati con la tecnica che ormai contraddistingue Enrico Dicò da molti definito artista “diversamente pop”: opere su tavola nate dalla studiata combinazione di resine, materiali industriali, sovrapposizioni materiche, combustioni e corrosioni. È però il potere del fuoco a rendere i suoi lavori un unicum, dando quella plasticità scultorea che i critici hanno denominato “il miracolo della combustione”. Dal pennello alla fiamma, fino a creare opere come il suggestivo Gesù in croce (anch’esso esposto) che sarà donato alla nuova chiesa di Amatrice. 


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