Le donne di Boldini al Vittoriano

Dal 4 marzo al 16 luglio l'Ala Brasini del Complesso ospita la grande esposizione dedicata all'artista italiano protagonista della Belle Époque parigina, tra bellezza e mondanità al femminile
Le donne di Boldini al Vittoriano
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Sono le donne le protagoniste indiscusse dei quadri di Giovanni Boldini. Donne sempre raffinate, femminili ed emancipate, sia che siano raffigurate in abiti eleganti oppure svestite. Nel ritrarle ne esaltava le caratteristiche migliori, allungando le linee delle gambe, delle mani, dei piedi, per esaltarne il fascino naturale. Dal 4 marzo al 16 luglio 2017 il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini – ospiterà la mostra dedicata al grande pittore ritrattista Giovanni Boldini, nato a Ferrara nel 1842 e morto a Parigi nel 1931. Verranno esposte oltre 250 opere provenienti dai più importanti musei di tutto il mondo e dalle collezioni private, tra queste, molti dei suoi famosi ritratti delle bellissime donne dell'alta società internazionale.

La mostra intende anche comparare le diverse fasi dell'opera dell'artista: dai piccoli quadri campestri ai grandi ritratti parigini. Dai soggetti ambientati nei paesaggi toscani del primo periodo pittorico (anni che Boldini trascorse prevalentemente a Firenze) si passa alle dame aristocratiche dei salotti parigini. A Parigi si trasferisce nel 1871 e vi rimane per cinquant'anni, fino alla sua morte. Fu molto attratto dall'atmosfera mondana e culturale di questa città e fu proprio a Parigi che conobbe il suo grande successo. Raffigurò in questo periodo splendidi quadri che rappresentano lo spirito della Belle Époque, le ampie strade parigine, la vita notturna negli eleganti caffè e nei locali alla moda. Dipinti che esprimono movimento, sensualità, eleganza e bellezza.

Diventa il massimo rappresentante del ritratto d’epoca, al punto che gli aristocratici di tutto il mondo facevano carte false per accaparrarsene uno, mentre le donne tentavano in tutti i modi di somigliare alle dame dei suoi dipinti. Con la sua pittura Boldini impose un genere, una moda e quando raggiunse una notevole celebrità e ricchezza continuò comunque a programmare minuziosamente il suo lavoro: ogni suo quadro era preceduto da schizzi, appunti e prove. Persino le sue famose pennellate veloci erano studiate per ottenere la perfezione.


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