L'urban pop neo-realista di Achille Lauro al Piper Club

Venerdì 14 aprile arriva la tappa nella Capitale di Ragazzi Madre, tour che sancisce il nuovo corso dell'artista romano
L'urban pop neo-realista di Achille Lauro al Piper Club
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L'appuntamento è per il prossimo venerdì 14 aprile al Piper di via Tagliamento. Tappa romana del tour Ragazzi Madre, che sancisce il nuovo corso per Achille Lauro che dal rap si sta muovendo con originalità e carattere verso un certo urban pop dal retrogusto neorealista. Ragazzi Madre ha significato profondo, un concetto che rimanda alla sua storia personale, al di là del mero significato provocatorio della copertina. Lauro De Marinis, questo il suo vero nome, sta portando nelle città italiane i brani del nuovo album assieme al suo produttore Boss Doms e a Dj Pitch8 (cofondatore di No Face). Da Maharaja a Coca Cola Light, da Ulalala a Teatro & Cinema, proponendo anche qualche brano dai precedenti lavori Achille Idol immortale del 2014 e Dio c'è del 2015.

Cosa è cambiato per te dal nuovo album e da questo tour?
Il live è un po’ la conseguenza della direzione che abbiamo preso con il disco. I ragazzi, invece che rivedersi nella mia storia, sono loro i protagonisti. Parlo di loro, delle loro storie. Il disco è un aggregatore, parte da un’idea, da uno stato d’animo. È un muretto virtuale per tutti quelli che sono cresciuti da soli.

Parli delle periferie romane?

Non parlo del quartiere ma di situazioni difficili. Mi riferisco principalmente a situazioni familiari. I miei testi parlando a tutti: la mia generazione ha i genitori assenti, i figli crescono da soli. Ho imparato a capire come non volevo crescere e soprattutto ho capito che la volontà porta dove il denaro non può.

Che differenza percepisci tra la scena rap romana e quella milanese?

Milano sta vivendo un periodo di boom, la gente vuole riuscire, emergere. Quanto a Roma vedo un po' una situazione di stallo, rispetto alle molte città europee a Roma i giovani sono disillusi. A Roma sto notando un'ondata artisticamente affascinante di cantautorato indie. Sono sempre stato amico e fan di Coez, sto apprezzando molto chi riesce a riprendere un po' la vecchia musica d'autore e a riproporla nella propria chiave: sto pensando a Calcutta. L'Italia ha bisogno di originalità.

Un tuo parere sulla scena?

La moda della trap ha fatto il suo corso. Nel disco mescolo fusion, trap reggae, insomma, qualcosa di nuovo. Uno dei nuovi che mi piace è Ghali, lo conosco, lo stimo. Il suo meritato successo è il premio per l'originalità: ha tirato fuori qualcosa di diverso. Lui è così, che ti piaccia o no. 


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