Occhio al…ghiaccio

Ecco il vademecum del Ministero per sicurezza alimentare e prassi igienica di produzione
Occhio al…ghiaccio
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Con il caldo torrido che ormai caratterizza le nostre estati aumenta inevitabilmente il consumo di ghiaccio a scopi alimentari. Che sia per cocktail, succhi o granite, nei mesi più caldi ne vengono autoprodotte e utilizzate centinaia di migliaia di tonnellate per refrigerare e dissetare. Secondo un’inchiesta della piattaforma britannica BBC, che ha preso in considerazione il ghiaccio di alcune caffetterie londinesi, circa il 30% dei campioni presentavano tracce di batteri coliformi. La ricerca è stata condotta esaminando il ghiaccio utilizzato da famose catene internazionali di food and beverage e ha destato non poco clamore oltremanica. ù

Oggi, a livello europeo, purtroppo non esiste alcuna normativa sulla sua produzione e l’associazione di categoria (European Packaged Ice Assosiation), a quanto pare non ha ancora sentito la necessità di produrre nessuna iniziativa a riguardo. Di diverso avviso è invece il nostro Ministero della Salute, che attraverso l’Istituto nazionale per il ghiaccio alimentare (INGA) ha redatto un manuale nel quale viene indicata la corretta prassi igienica per la produzione industriale e per quella di autoconsumo. Il ghiaccio alimentare è quello che una volta sciolto risponde ai requisiti di legge sulle acque potabili, piò essere prodotto e consumato nello stesso luogo di produzione. Il problema è che molti esercizi commerciali producono ghiaccio che non può essere considerato alimentare, molto spesso per colpa di una diffusa ignoranza sull’argomento. La stessa Organizzazione mondiale della Sanità lo ha classificato come alimento ad alto rischio di contaminazione biologica, indicando come fasi critiche non soltanto la produzione, ma soprattutto la manipolazione e la conservazione che, se non condotte con le prassi igieniche corrette, rischiano di inquinare il prodotto finale. Con il manuale dell’INGA l’obiettivo è far sì che bar, ristoranti e in generale attività del settore possano offrire ghiaccio alimentare salutare e privo di batteri, acquistandolo da aziende controllate oppure autoproducendolo secondo le giuste norme.
Per ulteriori informazioni, e per scaricare il manuale in versione completa, è possibile consultare il portale web del Ministero della Salute o in alternativa il sito www.ghiaccioalimentare.it.

 

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