Apre oggi al Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma - sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale – la prima delle sette tappe di The Timeless Dance. Beyond the Mountains curata da Martina Mazzotta. Una mostra che ci conduce alla scoperta delle opere e dell’universo di valori dell’artista cinese Mao Jinhua. Il tutto attraverso le cento opere esposte, suddivise per concetti ed emozioni, eseguite con pennello e inchiostro su carta di cotone fatta a mano. Ce ne sono di piccole e di più grandi, la maggiore arriva a una lunghezza di circa 7 metri, e traducono in arte la figura del pittore cinese. Infatti in Jianhua arte e vita s’intrecciano come non mai e le sue opere ne sono assoluta testimonianza. Negli ultimi 10 anni Mao ha dato una svolta alla sua vita intraprendendo un percorso d’indagine dei fondamenti culturali e spirituali di certa tradizione cinese. Ha esplorate le dimensioni più profonde del sé, si è immerso nella natura e si è dedicato alla meditazione e all’isolamento. Poi ancora musica, scacchi, calligrafia e infine, con grandissimi risultati, pittura. Ed è proprio la pittura il risultato più grande del processo intrapreso dall’artista con i suoi straordinari paesaggi - o meglio come vengono definiti - paesaggi dell’anima che coinvolgono il visitatore in una vera e propria danza senza tempo.