Roma Jazz Fest, in arrivo un’edizione ricca di live

Dal 5 al 30 novembre, sui migliori palchi della città riflettori puntati su musicisti italiani e internazionali d'eccezione
Roma Jazz Fest, in arrivo un’edizione ricca di live
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In generale, il jazz è sempre stato simile al tipo d’uomo col quale non vorresti che tua figlia uscisse, tuonava Duke Ellington. Ma se da un lato il jazz nasce tra i fumi dei loschi locali americani di inizio ‘900, dove musicisti neri suonavano per una società bianca, dall’altro lato questo affascinante e indefinibile mondo porta con sé qualcosa di sacro, di religioso. Le origini del jazz affondano nel blues così come attingono dal gospel. La musica del Diavolo e quella di Dio. La sacralità è la convivenza tra i due antipodi. Infiniti sono gli esempi di jazzisti vicini al mondo religioso, in quel mosaico di etnie e culti che era New Orleans al tempo delle origini. Ebrei, afroamericani, cattolici, creoli, insieme nello stesso melting pot. Negli anni ’40 e ’50 la situazione diventa più complessa: molti musicisti iniziavano a convertirsi all’Islam, al Buddismo, alla cultura Zen. Vi è persino un filone di musica sacra nel jazz: Mary Lou Williams, dopo essersi convertita al Cattolicesimo, scrisse una Messa e altri lavori di ispirazione religiosa, seguita poi da Dave Brubeck. Duke Ellington, sul finire della sua carriera, si dedicò a due “Sacred Concerts”, fondendo jazz e musicasacra. Su tutti spicca “A love supreme”, inno all’amore divino di John Coltrane che salmodia una preghiera col sassofono. Questi sono solo alcuni tra i casi di commistione tra la musica e la religione. Sulla base di questo assunto, Roma jazz Festival ha impostato il suo programma di concerti – al via domenica 5 novembre fino al 30 del mese - spargendoli in luoghi specifici per suggestione, riflessione e fascino a seconda dei progetti musicali proposti. Ad ospitare le performance saranno l’Auditorium Parco della Musica, la Casa del Jazz, l’Alcazar, il Pitigliani, Centro Ebraico Italiano, la Sacrestia del Borromini, la Chiesa San Nicola da Tolentino e il Pantheon. Luoghi mistici, dove il sacro della riflessione e il sacro della musica collimano senza sforzi, per natura intrinseca.


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