Oscar, le 5 cose da sapere

Leonardo DiCaprio finalmente ce l'ha fatta ed Ennio Morricone ha tenuto alto il nome dell'Italia, ma quali sono le cose che nessuno sa sulla statuetta?
Oscar, le 5 cose da sapere© REUTERS
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Possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo. Leonardo DiCaprio ha messo le mani sulla tanto desiderata, e meritata, statuetta e il Maestro Ennio Morricone ha vinto con la colonna sonora originale nel film The Hateful Eight. Entrambi emozionati e grati sul palco del Dolby Theater di Los Angeles, sono arrivati all' 88esima edizione degli Oscar dopo anni di tentativi andati a vuoto.
Ma svelati i vincitori e gli outfit delle star sul red carpet, cosa resta della Notte degli Oscar? La protagonista è sempre lei, la statuetta dorata più famosa del pianeta, che forse nessuno sa nasconde 5 segreti.

1- A disegnarla fu Cedric Gibbons, direttore artistico della MGM. Rappresenta un cavaliere ritto su una bobina di pellicola cinematografica, mentre brandisce una spada. L’Academy diede il disegno allo scultore di Los Angeles George Stanley, che ne realizzò la prima statuetta.

2- Il primo premio Oscar della storia fu consegnato nel 1929. Da allora, in 87 edizioni della Notte degli Oscar, sono state consegnate 2,947 (più quelle del 2016).

3- La bobina di pellicola cinematografica su cui sta il cavaliere ha cinque buchi, che rappresentano le cinque categorie “originarie” dell’Academy: attori, registi, produttori, tecnici e sceneggiatori. 

4- Il nome “ufficiale” della statuetta dell’Oscar è Academy Award of Merit, ma tutti la conoscono con il nome di Oscar: questo perché, secondo quella che è ormai diventata quasi una leggenda, una donna di nome Margaret Herrick, bibliotecaria dell’Academy, disse che l’uomo rappresentato sulla statua le ricordava suo zio Oscar. In realtà non è ancora chiara l’origine di questo nome.

5- L’Academy non sa con esattezza quante statuette verranno consegnate durante ogni Notte degli Oscar, per questo motivo ne ordina sempre qualcuna in più, in modo da essere pronti per eventuali ex aequo. Le statuette che avanzano vengono conservate per l’anno successivo. 


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