Al cinema, i Piani Paralleli

Nel film di Gianni Di Capua, il racconto dell'incontro con uno dei musicisti più importanti della scena jazz italiana
Al cinema, i Piani Paralleli
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Arriva nelle sale Piani Paralleli, il film di Gianni Di Capua, un progetto multimediale che è più di un film concerto, ma anche un album musicale, che verrà presentato ufficialmente il 7 aprile in concomitanza con l’uscita del film nelle sale cinematografiche italiane. Spiega Mazzarino: «Il film e l’album sono i due lati della stessa medaglia: l’arte della musica live e il cinema costituiscono una proposta assolutamente unica oggi in Italia non soltanto per avvicinare il pubblico alla musica colta, ma anche per fargli scoprire come si costruisce un progetto artistico, in che modo si registra un disco. I parallelismi citati nel titolo sono molti: film e cd creati in parallelo; i piani intesi come pianoforte; i piani-sequenza del cinema; i piani della vita, ossia le mie diverse fasi creative, ed infine il concetto di parallelismo in musica, a cui io sono molto legato».

Oltre ad essere una Suite di composizioni originali per Quartetto Jazz e Orchestra D’Archi, Piani Paralleli è un film concerto che celebra i 50 anni di età e i 30 di carriera di uno dei più stimati compositori jazz del panorama contemporaneo: Giovanni Mazzarino. Il film racconta le cinque intense giornate di registrazione nella Fazioli Concert Hall, insieme agli straordinari compagni di viaggio che Mazzarino ha fortemente voluto con sé e con cui ha già lungamente collaborato nel corso della sua carriera: il contrabbassista e compositore statunitense Steve Swallow, il batterista Adam Nussbaum, il trombettista Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri, cui il compositore ha affidato l’arrangiamento e la direzione dell’Accademia d’Archi Arrigoni. Il musicista s’intrattiene, così, in un dialogo intimo con la propria musica, la poetica che la informa e con gli amici chiamati ad interpretarla. Le discussioni, l’amicizia, le paure, la consapevolezza di un momento unico e straordinario, la trasformazione delle partiture in materia sonora viva e vibrante, fino al concerto finale a porte chiuse, sono riprese circolarmente con tre telecamere disposte intorno ai musicisti, nel buio ovattato denso di creatività della Fazioli Concert Hall.


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