Rivive il ciclo Arturiano: King Arthur

Guy Ritchie rivoluziona la leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda, da ieri nei cinema
Rivive il ciclo Arturiano: King Arthur
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Una leggenda che da sempre affascina il cinema. Se Excalibur di John Boorman è la trasposizione perfetta della saga dei Cavalieri della Tavola Rotonda, King Arthur-Il potere della Spada è la versione pop targata XXI secolo. Dietro la macchina da presa Guy Ritchie, il ragazzo terribile del cinema britannico, che prende il suo stile e i bad boys a lui tanto cari e li trasporta nei secoli bui, dove ancora la magia giocava un ruolo nella nascita e la caduta dei regni. Il suo Re Artù non è un cavaliere in senso classico, sembra un “bravo ragazzo” alla Scorsese, tenutario di un bordello, boss un po’ tamarro dei quartieri malfamati di Londinium, come era chiamata Londra nel Medioevo. Il re Vortigern è un usurpatore, ha ucciso il padre di Arthur che ha affidato al Tamigi il figlio per salvarlo. Anni dopo, il bambino diventato uomo tornerà a estrarre la spada dalla roccia e inizierà tutta una nuova storia. In King Arthur-Il potere della Spada, Ritchie trasforma le storie arturiane in un grande affresco pop, pieno di adrenalina e umorismo, con una grandissima attenzione all’estetica e alla forma del racconto. Il gioco dei continui racconti dei personaggi – come accade in alcuni cinecomic come Ant-Man e Deadpool – regala uno straordinario blockbuster che saprà conquistare il cuore e la mente. E il confronto finale, sembra parlare direttamente a noi, uomini e donne del XXI secolo, in un rincorrersi di causa ed effetto perché a volte il male – l’assassinio dei genitori di Artù – ha generato il bene e un sovrano che finalmente trova il coraggio di impugnare Excalibur. La nuova rilettura di La Morte di Artù di Thomas Mallory fa parte dell’ambizioso progetto di produrre sei film. Il cinema contemporaneo è assetato di saghe e universi da creare e (ri)plasmare, ma il tentativo portato avanti da Guy Ritchie, già regista delle avventure adrenaliniche e un po’ piacione di Sherlock Holmes, inizia col piede giusto. Nel cast, Charlie Hunnam (Sons of Anarchy) è Artù, Jude Law è Vortigern, Àstrid Bergès-Frisbey (ammirata nell’italiano Alaska) è Ginevra, Djimon Hounsou come Bedivere ed Eric Bana nel ruolo di Uther Pendragon.


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