Risorgimarche, il grande Festival organizzato da Neri Marcorè

Da Niccolò Fabi a Max Gazzè, da Francesco De Gregori a Fiorella Mannoia: tantissimi artisti hanno aderito ad un festival particolare e gratuito per riportare il turismo nelle zone distrutte dal terremoto
Risorgimarche, il grande Festival organizzato da Neri Marcorè© ANSA
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ROMA - Niccolò Fabi apripista a Forca di Presta, nel territorio di Arquata del Tronto, da queste parti la prima venuta giù sotto i colpi del sisma insieme alla piccola frazione di Pescara del Tronto. E poi Malika Ayane alla Domus San Bonfilio di Cingoli, la coppia Fiorella Mannonia-Luca Barbarossa a Morro di Camerino, Ron a Bolognola, Enrico Ruggeri a Campolungo di Amandola fino all'unico concerto della stagione di Francesco De Gregori, al Santuario di Macereto a Visso, in una formazione da annali con l'Orchestra Filarmonica Form e lo Gnu Quartet. In tutto tredici concerti, gratuiti, tra boschi, vette e altopiani incorniciati dalla bellezza dei Monti Sibillini. È così che la musica scende in campo per la rinascita delle comunità di uno dei territori più feriti dal sisma con RisorgiMarche, festival diffuso creato da un marchigiano doc come Neri Marcorè, con Giambattista Tofoni direttore esecutivo, al via il 25 giugno proprio nel cratere del terremoto. «Ero stato ad Arquata a settembre per capire quale sostegno concreto potessi portare ai cittadini dell'alto Tronto», racconta Marcoré, che l'8 giugno sarà anche al cinema nel film di Anna Di Francisca "Due uomini, quattro donne e una mucca depressa". «Ma dopo la seconda, violenta scossa del 30 ottobre - dice - mi sono reso conto che un'iniziativa doveva abbracciare tutte le comunità interessate, avere un respiro più ampio di una semplice, per quanto utile, raccolta fondi, per portare affetto e solidarietà a chi è stato costretto a cambiare vita e prospettive da un giorno all'altro».

Con quel nome, «che ricorda il Risorgimento, ma è anche un invito a ripartire», e sull'esperienza «del festival diffuso sulle Dolomiti, Risorgimarche sarà una grande festa di aggregazione e appartenenza, per una regione che ha visto calare nettamente il turismo, una delle gambe che regge la sua economia». All'aperto, sui prati, «con due chilometri da percorrere a piedi, pagando con il sudore l'unico prezzo chiesto», tra mercati di prodotti locali da ri-scoprire, una spiccata vocazione ecologista e senza barriere tra pubblico e star («si arriverà insieme, chi portando gli strumenti, chi con cuscini e magari un plaid»), in calendario fino al 3 agosto si contano anche Daiana Lou, Paola Turci, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Brunori sas, Bungaro.

I numeri del sisma sono terribili: 57% delle aree colpite sono nelle Marche, con 32 mila sfollati, mille chiese lesionate e 24% delle imprese colpite. «Il terremoto - commenta Barbarossa - ha spazzato via le attività lavorative, ma anche cose più semplici, come ritrovarsi a fare due chiacchiere al bar». «Raramente suonare è così sensato - aggiunge Fabi - La musica non ricostruisce mura, ma da vigore alle braccia dei muratori. Mi piace essere parte di uno scenario così più grande di me. È un modo per riconciliarsi con la natura, a volte responsabile, pur senza cattiveria, di tante sofferenze». All'appello hanno risposto anche la Siae e molti sponsor privati. «Prima ancora di ogni polemica - precisa Marcorè - la Regione si è detta disposta a coprire i costi non supportati dai privati. I fondi per la promozione turistica e per la ricostruzione sono diversi, ma vogliamo gravare meno possibile. Gli artisti verranno gratis, ma musicisti e tecnici è giusto siano pagati. Indicheremo le spese sul nostro sito, nella massima trasparenza».


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