Ultimi appuntamenti con il cinema a Officina Pasolini

Stasera in programma la proiezione del capolavoro firmato da David Lynch, Una storia vera. Poi mercoledì e giovedì tocca a Riccardo III di Richard Loncraine e L'opera da tre soldi
Ultimi appuntamenti con il cinema a Officina Pasolini
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Ultimi tre appuntamenti a ingresso gratuito in programma a Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, il laboratorio di alta formazione e HUB culturale della Regione Lazio (Viale Antonino San Giuliano). Stasera,  22 novembre, alle ore 20.30 sarà possibile assistere al capolavoro firmato da David Lynch Una storia vera. La pellicola è un originale road-movie, che attraverso un viaggio reale, ma estremamente particolare ne intraprende uno esistenziale ancora più interessante diventando a tutti gli effetti una riflessione profonda sul senso della vita e dell’uomo. Il critico cinematografico Steve Della Casa e il regista per il teatro e la televisione Maurizio Cartolano, entrambi docenti presso l’Officina, introducono la visione del film. 

Mercoledì 28 novembre, alle ore 20.30, è la volta del film Riccardo III di Richard Loncraine, una delle rivisitazioni cinematografiche più originali dell’omonimo dramma di William Shakespeare, che ripensa l’opera in un’Inghilterra anni Trenta, ma immaginaria e governata da una dittatura militare nazifascista. La visione della pellicola è introdotta da Nicola Fano, giornalista, autore teatrale e docente presso l’Officina.

L’ultimo appuntamento del mese è giovedì 29 novembre alle ore 20.30 con la proiezione del documentario Giorgio Strehler mette in scena L’opera da tre soldi che racconta la messa in scena dell’opera teatrale più famosa di Bertolt Brecht realizzata da Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano con Domenico Modugno e Milva. A firmarlo uno dei più devoti collaboratori del grande regista triestino, Carlo Battistoni, che grazie alla profonda conoscenza di Strehler, porta sullo schermo una rappresentazione fedele dell’artista e della sua idea di teatro. Il compositore, regista e commediografo italiano Paolo Coletta introduce la visione del documentario.


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