L'Auditorium apre l'anno con Gabriele Ciampi

Il compositore e direttore d'orchestra live il 1° gennaio 2019 al Parco della Musica con Hybrid, il suo ultimo lavoro discografico
L'Auditorium apre l'anno con Gabriele Ciampi

Gabriele Ciampi torna a casa e lo fa, ancora una volta, in un giorno particolare e nel modo migliore in cui potrebbe farlo: con il concerto del 1° gennaio 2019. A ospitare l'unico compositore e Direttore d'Orchestra a essersi esibito alla Casa Bianca e unico italiano in giuria ai Grammy Awards 2018 di New York sarà l'Auditorium Parco della Musica che coglierà l'occasione per presentare al suo pubblico il nuovo progetto discografico, uscito a fine ottobre per Universal Music, Hybrid. 

L'ultimo capolavoro del maestro, tanto apprezzato da Obama e dall'ex First Lady e anche dal Papa, si caratterizza per la particolare attenzione dedicata alle donne musiciste. Infatti Ciampi cederà per la prima la bacchetta a un “Direttore donna” che aprirà i suoi prossimi concerti a Milano e Roma. «Faccio volentieri un passo indietro per assistere a una diversa interpretazione della mia musica. La creatività femminile ha quel quid in più e la considero unica ed eccezionale».

Hybrid è percorso creativo e rivoluzionario. Si parte da una scrittura puramente classica alle composizioni in chiave sinfonica, con il coinvolgimento di tutta l’orchestra e il dialogo costante tra strumenti classici (archi/fiati) e moderni (chitarre, batteria, basso elettrico). La commistione di generi è proprio alla base del nuovo lavoro di Ciampi che ha riscontrato, ad esempio, numerosi punti in comune tra la musica classica e lo stile hiphop americano: «Erroneamente si associa lo stile hiphop al rap: l’hiphop è cultura e nasce come forma di protesta. Molti cantanti rapper, specialmente italiani, creano soltanto delle rime ma non appartengono alla cultura hiphop e non ne faranno mai parte. Ho ascoltato molto questo stile, confrontandomi con alcuni protagonisti importanti della scena americana e mi ha colpito molto l’hiphop di protesta, tipico degli anni ’90: un modo di rompere gli schemi del passato e una voglia di cambiamento. Ricordiamo un episodio tra tutti, nel 1991 la canzone By the time I get to Arizona di Public Enemy. Allo stesso modo la musica classica è in continua evoluzione, e per un compositore la cosa più bella è sperimentare: ricreare un beat hiphop e affidare all’orchestra la ricerca della rima “perfetta” è stato il lavoro alla base della creazione del brano Hybrid».


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