Max Giusti al Foro Italico con “Cattivissimo me”

Domani sul palco del Centrale del Tennis il comico romano regala una serata di risate al pubblico della Capitale
Max Giusti al Foro Italico con “Cattivissimo me”
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Domani sera Max Giusti, comico e presentatore, porta al Foro Italico sul palco del Centrale del Tennis di Roma il suo grande show “Cattivissimo me”. Uno spettacolo dal titolo particolare scelto proprio dai figli dell'artista che lo ha subito colpito perchè in fondo anche «la cattiveria fa anche ridere, basta immaginare una persona che cade, suscita sempre ilarità ed un pizzico di perfidia nel non curarsi del fatto che si possa essere fatta male».

Un evento unico in un momento in cui la città eterna è in involuzione e l’estate romana sta toccando i suoi minimi storici. Uno spettacolo, scritto in collaborazione con Giuliano Rinaldi e Marco Terenzi, dedicato a tutti i romani, di ogni quartiere e di ogni età, a cui Max vuole regalare una serata di grande allegria, in cui si potranno riappropriare della loro meravigliosa città.

«L'opportunità di partecipare ad un grande evento, divertirsi, uscire di casa nelle caldi sere d'estate, senza spendere una fortuna e potersi godere la città, dovrebbe essere un diritto di tutti», sostiene Max Giusti.

Max si augura di non tornare alle estati romane di tanti anni fa, quando il massimo della vita era passare una serata al bar del quartiere, quando Roma era chiusa per ferie e una vacanza,e non si aspettava altro che una vacanza a Rimini.
Oltre ai ricordi lo spettacolo è pieno di temi che riguardano l'attualità, come il dualismo tra Roma Nord e Roma Sud, gli infiniti disservizi e gli ostacoli burocratici che s’incontrano nella nostra città, che rimane sempre uguale a se stessa e che non riesce a cambiare mai.

«Ho deciso di portare in scena l’Estate romana - dice Giusti - e di farla rivivere sul palco del Centrale del Tennis del Foro Italico esattamente come quando ero bambino, ovvero quando non c’erano tante possibilità di scegliere cosa fare, dove andare e cosa vedere».

Il titolo è stato scelto dai figli di Max, e lui stesso riconosce che a volte la cattiveria fa anche ridere. Basta infatti immaginare una persona che cade, che suscita senza malizia un po' di ilarità.


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