La Divina secondo Alessandro Fullin

Al Teatro Sala Umberto, dal 12 al 22 gennaio, ecco una rilettura in chiave kitsch dell'opera-simbolo della letteratura italiana
La Divina secondo Alessandro Fullin
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Siamo nel 2009 e Papa Ratzinger ha appena dato un annuncio clamoroso a tutto il mondo: il Purgatorio, come luogo fisico, non esiste più. Queste poche parole sono sufficienti a lasciare di stucco e destare curiosità nel pubblico che, dal 12 al 22 gennaio al Teatro Sala Umberto, potrà assistere a La Divina, commedia scritta e diretta dall’esilarante Alessandro Fullin, sul palco insieme agli attori di Nuove Forme

Dopo questa notizia sconcertante non poteva farsi attendere la reazione di chi, sul Purgatorio, ci ha scritto un terzo della sua mastodontica opera: Dante Alighieri decide quindi di compiere, per la seconda volta, un viaggio nell’oltretomba per sbrogliare questa intricata matassa e per “aggiornare” la sua Divina Commedia dopo l’improvviso cambiamento ultraterreno. Le cose per il sommo poeta non vanno molto bene. Dopo sette secoli l’amore per la sua Beatrice sta lentamente scemando e adesso c’è il patrimonio della letteratura italiana da riscrivere. Dove collocare tutte quelle categorie di peccatori che da tempo immemore avevano trovato dimora nel Purgatorio? 

Demoni, cherubini, fiumi infernali e rinfrescanti panchine faranno da contorno alla scena e accompagneranno Dante lungo questo viaggio spirituale 2.0, nel quale non mancheranno battute pungenti e colpi di scena, come Paolo Malatesta e gli Abba o Farinata degli Uberti e Liz Taylor insieme nella stessa bolgia. 


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