Quattro spettacoli in pochi giorni. Dal 2 al 12 marzo Fabrizio Gifuni porta il scena al Teatro Vascello di Roma L’autore e il suo doppio, Camus, Pasolini, Testori, Cortázar e Bolaño.
«Un viaggio di andata e ritorno. Le parole provenienti dai corpi dei loro autori si depositano sulle pagine di un libro all’unico scopo di essere trasmesse. Finchè un attore le stacca dalla dimensione orizzontale in cui occasionalmente si trovano per rimetterle in verticale, riportandole alla loro sede originale, facendosene nuovamente carico. Dal corpo dello scrittore al corpo di scena» racconta Gifuni. Questa in poche parole, l’essenza stessa del ventennale percorso culturale e creativo di Fabrizio Gifuni, un lavoro che ha sempre puntato sulla centralità del corpo come principale strumento d’azione. Il tutto unito ad un accurato studio dei testi e una profonda curiosità verso le nuove forme di drammaturgia da una dedizione nei confronti di una dimensione performativa totale.
Sul palco del Teatro Vascello l’attore romano porterà, a partire da domani, due grandi opere letterarie italiane, Ragazzi di vita e Pier Paolo Pasolini e Il Dio di Roserio di Giovanni Testori, il capolavoro esistenzialista del ‘900 francese di Albert Camus e i racconti metafisici in omaggio a due giganti della letteratura latino-americana come a Julio Cortázar e Roberto Bolaño.
Ecco il calendario completo degli spettacoli:
giovedì 2, venerdì 3, sabato 4, domenica 5 marzo
LO STRANIERO
un’intervista impossibile
(da L’Etranger di Albert Camus)
suono G.U.P. alcaro
ideazione e regia Roberta Lena
produzione il Circolo dei lettori di Torino
martedì 7 e mercoledì 8 marzo
Fabrizio Gifuni legge
RAGAZZI DI VITA
di Pier Paolo Pasolini
Fabrizio Gifuni in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti
giovedì 9 e venerdì 10 marzo
IL DIO DI ROSERIO
di Giovanni Testori,
studio sul primo capitolo
Fabrizio Gifuni in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti
sabato 11 domenica 12 marzo
UN CERTO JULIO
omaggio a Julio Cortázar e Roberto Bolaño
Javier Girotto, sassofoni
Fabrizio Gifuni in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti