Al Teatro Eliseo in scena Finale di partita

Da stasera al 15 ottobre la Compagnia Mauri Glauco Roberto Sturno porta in scena l'opera del Premio Nobel Samuel Beckett
Al Teatro Eliseo in scena Finale di partita© Manuela Giusto
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Stasera (e fino al 15 ottobre) al Teatro Eliseo arriva un debutto nazionale per lo spettacolo scritto nel 1956 da Samuel Beckett, Finale di partita. L’opera del Premio Nobel per la Letteratura del 1969, parla della condizione umana segnata dalla sofferenza e dall’assurdità dell’essere, dei limiti e delle possibilità della libertà individuale, della solitudine di ciascuno di fronte al mondo: un teatro di personaggi, che si fissano nella memoria, vivi e palpitanti. Lo spettacolo è ambientato tutto in una stanza-rifugio post-atomico, una stanza spoglia, senza mobili dove filtra una luce grigiastra dove si muovono i protagonisti: Hamm, cieco e su una sedia a rotelle, i suoi genitori Nagg e Nell, senza gambe e chiusi in due contenitori per la spazzatura, e il suo servitore Clov, che non può sedersi mai. Hamm e Clov per sopravvivere hanno bisogno l’uno dell’altro: solo Clov può dar da mangiare ad Ham, e solo Ham possiede le chiavi della dispensa. Sul palco, sotto la regia di Andrea Barraco, Glauco Mauri, Roberto Sturno, Elisia Di Eusanio e Mauro Mandolini.

«Nella vita della nostra Compagnia Beckett è stato un amato compagno di viaggio – racconta Glauco Mauri -. In diverse stagioni teatrali abbiamo interpretato, oltre a un beckettiano Don Giovanni di Molière, dieci suoi atti unici, anche tra i meno noti. Non abbiamo, per varie difficoltà, mai potuto affrontare Aspettando Godot, ma anni fa con Roberto Sturno decidemmo di portare sulla scena Finale di partita. Abbiamo cominciato a provare con grande entusiasmo… ma poi ci siamo arresi. Ci siamo sentiti immaturi e forse non pronti per affrontare un così poetico, tragico e farsesco aspetto della vita». Ma ora probabilmente i tempi sono cambiati e Finale di partita sarà finalmente sul palco.

 


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