© Bepi Caroli MediaLa guerra di Roses, prima fantastico romanzo a firma di Warren Adler (1981) , poi, otto anni più tardi, diventa un film di grandissimo successo per la regia di Danny De Vito con protagonisti Michael Douglas e Kathleen Turner e infine ecco la consacrazione a teatro. La scelta di portare sul palco la vicenda è stata dell’autore del romanzo, artefice anche del soggetto del film, creando una commedia straordinaria, raffinata e caotica al tempo stesso, comica e crudele, ridicola e folle, trovando forse in teatro la sua dimensione ideale. Dopo tanti anni, La guerra di Roses è ancora tra le commedie più apprezzate e rappresentate e oggi (fino al 7 gennaio) lo spettacolo arriva sul palco del Teatro Eliseo per la regia di Filippo Dini con Ambra Angiolini e Matteo Cremon.
La storia, conosciutissima grazie soprattutto al successo del film, racconta la separazione tra i coniugi Rose, un ricco uomo d’affari e una moglie obbediente, ma mai dimessa che lo ha sempre sostenuto. La situazione rosea dei coniugi Rose si rompe quando si infrange contro lo scoglio della mancata realizzazione professionale di lei. Tutta la sua delusione si scaglia contro l’amato colpevole della sua mancata affermazione in un crescendo di crescendo di cattiveria, rabbia e reciproche atrocità, fino alle estreme conseguenze.
«La grandezza dell’amore si esprime in questa commedia attraverso la sua fine – racconta il regista, Filippo Dini -. Adler ci pone di fronte ad una delle più potenti e straordinarie deflagrazione umane: la separazione di un uomo e una donna che hanno condiviso un grande amore. Non c’è al mondo espressione più sconvolgente della potenza dell’essere umano, non a caso il titolo la paragona ad una guerra, e non solo, ad una delle più sanguinose guerre della storia inglese, una guerra nata in “casa” appunto, la guerra tra due rami della stessa famiglia, la guerra delle due rose».