Chiellini racconta Scirea e i trionfi di Schumacher

Il difensore della Juve racconta il suo idolo e le vittorie del fuoriclasse tedesco
Massimo Grilli
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CHIELLINI CI RACCONTA SCIREA
Ci sono coincidenze che fanno pensare. Dopo tanti giorni passati a stupirsi ma soprattutto ad arrabbiarsi per l’escalation delle frasi aberranti - che hanno coinvolto Scirea e la sua famiglia - di cosiddetti tifosi, ecco un libro che trasmette una boccata d’aria pura di fronte a tanto inquinamento. E’ quello che - da difensore a difensore - Giorgio Chiellini ha voluto dedicare a Gaetano Scirea, grande numero 6 della Juventus e della nazionale italiana, scomparso venticinque anni fa in un incidente stradale in Polonia, dopo che la sua maglia - la sua trecentesima in bianconero - era stata piazzata nella bacheca del museo della Juventus, proprio vicino a quella dell’indimenticabile Gaetano. «E’ morto Scirea. Era un uomo perbene». Così il padre di Chiellini, che aveva a quel tempo 5 anni, comunicò al figlio la tragedia appena appresa alla Domenica Sportiva, dalla voce più cavernosa del solito di Sandro Ciotti. Il difensore toscano parte da quella sera per dipingerci un ritratto del calciatore e dell’uomo Scirea, e lo fa in punta di piedi, con grande umiltà, senza paragoni o inutili sovrapposizioni di ruoli. Dal primo provino con l’Atalanta ai tanti trionfi in bianconero, passando per il Mondiale del 1982 e la tragedia dell’Heysel: questo è un libro molto particolare, proprio perché scritto da un calciatore e rivolto a un suo collega, ma è anche una interessante ricostruzione di un calcio lontanissimo dai ritmi e dalle esasperazioni che conosciamo bene, anche se sono passati solo trent’anni. Non sappiamo se Scirea era davvero «un angelo caduto nel mondo del pallone», come lo definì Bearzot. Certamente era un calciatore straordinario e un uomo vero, con i suoi difetti e le sue convinzioni morali. E questo libro andrebbe fatto leggere a quegli pseudo-tifosi che utilizzano il suo nome.
C’E’ UN ANGELO BIANCONERO,il mio maestro si chiama Scirea; di Giorgio Chiellini con Pierangelo Sapegno, Mondadori Editore, 128 pagine, 16 euro.

TUTTI I TRIONFI DI SCHUMACHER
Non crediamo di esagerare se pensiamo che dal 29 dicembre del 2013, da quando cioè Michael Schumacher passa i suoi giorni nell’incoscienza di una stanza di ospedale dopo quel tragico incidente sugli sci a Meribel, sulle Alpi della Savoia, la vita della Formula 1 non è più la stessa. Certo, il Circus ha ripreso i suoi ritmi e suoi riti, con le polemiche sulle nuove regole, la speranza della Ferrari di tornare a primeggiare, i primi applausi per la Mercedes. Eppure, inevitabilmente, il pensiero di tutti gli appassionati finisce per tornare a quella stanza dell’ospedale di Grenoble, dove quello che un tempo fu definito il Cannibale della Formula 1 lotta tra la vita e la morte. Bene ha fatto quindi Pino Casamassima, per tanti anni inviato sui circuiti di tutto il mondo, a restituirci in questo libro affettuoso e documentatissimo lo Schumacher che preferiamo, quello che vinceva sette titoli mondiali e 91 Gran Premi, battendo tutti i record del suo sport. Dai primi passi su un kart mosso da un motore da tosaerba fino al debutto in Formula 1, con la Jordan nel 1991, poi il passaggio fortunato con la Benetton, la prima vittoria nel 1992 e il primo titolo mondiale nel ‘94. E quindi la Ferrari con i suoi cinque trionfi iridati, il ritiro e poi il ritorno sui circuiti, alla guida della Mercedes. Perché Michael è stato prima di tutto un appassionato delle competizioni, uno a cui è sempre piaciuto affrontare ostacoli anche apparentemente impossibili, arrivando a sfidare critiche e pernacchie. «Ho sempre creduto che non si debba mai, mai rinunciare», amava dire. In questi giorni di dolore sospeso, un motivo in più per sperare nella sua ripresa.
IL CAMPIONE,storia di Michael Schumacher; di Pino Casamassima, Sperling & Kupfer Editore, 202 pagine, 12.90 euro.

 

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