Storie dell'altro Brasile e l'almanacco 2015 del ciclismo

Non solo Neymar o Pelè. Ecco l'altra metà del calcio brasiliano, volti e storie del Futebòl povero. E poi la 24ª edizione della Bibbia del ciclismo: risultati, protagonisti, statistiche, in un volume curato dal Ct della nazionale Cassani
Storie dell'altro Brasile e l'almanacco 2015 del ciclismo
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Se vi incuriosisce conoscere i tre motivi per i quali una partita di calcio da strada, di "futebòl de rua", può essere sospesa, o la vera storia di Ana Paula Oliveira, che un bel giorno decise di riporre nell'armadio la bandierina (sì, di professione era una guardalinee) e finì sulla prima pagina di Playboy - e questo dovrebbe chiarirvi le idee sulle fattezze della signorina - oppure ancora volete leggere le peripezie dell’Ibis Sport Club, che orgogliosamente si definisce, con tanto di scritta sulla maglia di gioco, la “miglior peggiore squadra del mondo”, correte a comprare questo libro, un piccolo capolavoro di Enzo Palladini, per anni colonna del Corriere dello Sport-Stadio ed ora giornalista di Premium Sport. E’ un libro sul Brasile, certo, e della sua passione per il pallone, ma visti da un punto di vista diverso dal solito. E’ una specie di viaggio letterario, metà cronaca e metà fantasia, alla scoperta di un Paese che vive per il calcio, ma senza passare per le gesta degli assi più conosciuti, quali Neymar, Pelè, Ronaldinho (anzi, un Ronaldinho c’è: ma è un portiere, un grande portiere, anche se è alto solo 165 centimetri…). Palladini ci porta alle radici di una passione unica e irrefrenabile, ci conduce nelle mille storie del futebòl povero, quello che conoscono in pochi e che non viene ripreso da nessuna telecamera. Tra Atleti di Cristo e poveri Cristi ubriachi di cervejas, campioni dell’Amazzonia e fenomeni che giocano a piedi scalzi, centravanti finiti a tentar fortuna alle Far Oer e ricordi di partite incredibili che forse non si sono mai giocate, una collezione unica delle tante facce che compongono il calcio, pardon il futebòl, brasiliano. E i tre motivi per sospendere una “partita di calcio di strada”? Quando la palla entra in una finestra (e se non viene restituita, un volontario deve provare a entrare nell’abitazione, per riprendere - con le buone o le cattive - il pallone); quando passa una bella ragazza (è obbligatorio fermarsi e ammirarla); e quando la strada è attraversata da un veicolo pesante, camion o autobus. Biciclette e piccole auto non sono invece motivi di sospensione, possono essere usate come sponde o addirittura segnare un gol… Questo è il Futebol de Rua, questo è il Brasile.
SCUSA SE LO CHIAMO FUTEBOL, di Enzo Palladini; Edizioni Incontropiede, 175 pagine, 16,50 euro.


In questi tempi difficili per la galassia dei giornali e dei libri, va salutata con soddisfazione e gratitudine la 24ª edizione (avete letto bene, è proprio la 24ª) dell’almanacco del ciclismo, l’autentica Bibbia per gli appassionati delle due ruote. E’ stato un anno particolare, il 2014, segnato da alcuni avvenimenti importanti: la scomparsa di Alfredo Martini, il trionfo al Tour de France di Vincenzo Nibali (avvenimenti che trovano ampio spazio in questo libro) la nomina a Commissario tecnico del ciclismo di Davide Cassani, che ha realizzato l’almanacco per l’11º anno di fila, con la collaborazione tra gli altri di Danilo Viganò, esperto delle categorie minori, Gigi Sgarbozza, volto televisivo del ciclismo, e Edita Pucinskaite, ex campionessa e grande esperta del ciclismo femminile. Il contenuto del librone (oltre 400 pagine di grande formato) è come al solito impressionante: l’appassionato o l’addetto ai lavori potranno perdersi tra i risultati del 2014 di tutte le corse su strada, in linea e a tappe, italiane ed estere, dai prof agli allievi, uomini e donne, di ciclocross e mountain bike, e delle gare su pista; le schede (oltre 3.000!) con la carriera di tutti i protagonisti (professionisti dei World Tour e Professional Teams, le schede biografiche con vittorie dei Continental Teams) dilettanti e donne che sono in attività nella stagione 2015, l’elenco dei neo professionisti, i trasferimenti. I calendari 2015 dalle gare WorldTour ai Mondiali, fino alle categorie minori. Tutte le squadre WorldTour, Professional e Continental, una per una. I gruppi dilettantistici con le schede dei dilettanti e dei neo-pro del 2015. Gli albi d’oro di tutte le corse su strada, in linea e a tappe (con sezione speciale dedicata ai Grandi Giri), di ciclocross, pista, e Olimpiadi, dai professionisti agli allievi. I record, le classifiche nazionali ed internazionali, i Trofei, le schede del Giro d’Italia, di Tour e Vuelta anno per anno e tappa per tappa. Insomma, aspettiamo già l’edizione del venticinquennale...
ALMANACCO DEL CICLISMO 2015, di Davide Cassani, ideato da Lamberto Righi, collaborazione di Danilo Viganò; Gianni Marchesini Editore, 450 pagine, 35 euro.


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