Derby e rivalità in Europa, e la scienza dei numeri applicata al calcio

Dal Clasico di Spagna ai derby di casa nostra, dalle partite "politiche" in Irlanda alla violenza delle sfide in Turchia, un viaggio nelle grandi rivalità europee. E poi l'uso crescente delle statistiche nel mondo del calcio.
Derby e rivalità in Europa, e la scienza dei numeri applicata al calcio
Massimo Grilli
3 min

Facile fare i saputoni sciorinando numeri e curiosità del Clasico di Spagna tra Barcellona e Real Madrid oppure della sfida tra i due Manchester. Più difficile mostrarsi davvero informati magari sul derby del Brabante, NAC Breda contro Willem II Tilburg, oppure dimostrare di conoscere l’origine dei “troubles”, cioè dei guai che hanno spesso caratterizzato gli incontri tra Dundalk e Linfield in particolare e più in generale i match in Irlanda. Questo libro è il racconto straordinario e documentatissimo delle rivalità grandi e piccole - e sono i capitoli più gustosi per l’appassionato - che popolano il calcio in Europa. Ci sono i derby, certo, con il loro carico infinito di campanilismo e anche di fanatismo, ma ci sono anche e soprattutto le diversità politiche, i contrasti religiosi (basti pensare all’Old Firm di Glasgow, tra i protestanti Rangers e il Celtic dei cattolici) che rendono certi incontri un autentico terreno minato, dove il confronto tra le squadre e le tifoserie travalica pesantemente il semplice risultato sportivo. E’ un viaggio intrigante e divertente, perché si passa dai campi più sperduti alle grandi arene immortalate dalla televisione e dalle grandi competizioni. Leggendo delle sfide più sentite, dall’Albania all’Inghilterra, da Israele ai campi di casa nostra, dalla Guerra Sacra di Cracovia alle pagine più nere del calcio turco, si coglie in pieno il ruolo sociale che ancora questo sport svolge, nel bene e nel male.
FOOTBALL FANS, di Vincenzo Paliotto; Urbone Publishing, 403 pagine, 16 euro.

Se è vero che il calcio è uno sport altamente imperfetto, dove la passione e sì, anche la poesia (non a caso il libro comincia con gli immortali versi di Saba dedicati al portiere «caduto alla difesa ultima vana») svolgono un ruolo fondamentale malgrado i nostri tempi grami, l’uso delle statistiche - o la “datizzazione”, come precisano gli autori - chiede un ruolo sempre maggiore. Chiede e ottiene perché cresce velocemente il numero degli allenatori (o comunque dei professionisti che ruotano attorno al pallone) che sfrutta i numeri al fine di provare a migliorare le prestazioni della squadra. I numeri, però, ci ricordano ancora gli autori, sono inutilizzabili senza ipotesi teoriche, ecco quindi l’uso del termine scienza. Divertente e interessante, questo libro prova a raccontare appunto come le scienze sociali - con economia e scienze cognitive in primo piano - possono fornire metodi, ipotesi e risultati di ricerche per studiare il calcio da una prospettiva diversa. E così, ecco l’approfondimento scientifico sui calci di rigore, sull’effetto degli incentivi economici sulle prestazione dei giocatori, sull’efficacia degli esoneri, sull’impatto degli stranieri nel campionato, sulla calciometrica, sull’insieme cioè dei dati che possono derivare dai novanta minuti di una partita. Senza dimenticare che il calcio resta il regno dell’imprevedibilità e del caso, ed è anche per questo che lo amiamo così tanto.
LA SCIENZA DEI GOAL, numeri e statistica applicati allo sport più bello del mondo; di Carlo Canepa e Luciano Canova, Hoepli editore, 166 pagine, 12,90 euro.


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