Il Napoli di Bruscolotti e quello di De Laurentiis, e il romanzo del calcio slavo

Due libri sul Napoli: la storia di Bruscolotti, capitano record, e i primi dieci anni dell'era De Laurentiis, capace di riportare squadra e società nel calcio che conta. E poi tutto sul calcio slavo, dal periodo d'oro della Jugoslavia alle conseguenze della frammentazione
Il Napoli di Bruscolotti e quello di De Laurentiis, e il romanzo del calcio slavo
di Massimo Grilli
4 min

Lo meritava un bel libro, Giuseppe Bruscolotti, classe 1951, in arte “pal ’e fierro”, il palo di ferro della difesa napoletana - del grande Napoli di Maradona, per intenderci - su cui sbattevano gli attaccanti che provavano a fare male alla difesa di Garella. Emblema perfetto della classe operaia riuscita ad entrare in Paradiso - anche se le porte della Nazionale sono rimaste per lui sempre chiuse - Bruscolotti ha ricevuto sicuramente tributi inferiori e meno titoli sui giornali di altri campioni ma nessuno potrà togliergli il record di cui va più fiero, quelle 511 partite giocate tra campionato e coppe varie che ne fanno il giocatore con il maggior numero di presenze ufficiali nella storia del Napoli. Qui viene raccontata - con le testimonianze dei suoi ex compagni di squadra - la sua storia, dai due anni nel Sorrento che lo lanciarono all’attenzione delle grandi del calcio, al passaggio al Napoli, dove ha giocato per sedici stagioni consecutive in serie A, come parte integrante prima della squadra di Vinicio che arrivò a un soffio dal vincere lo scudetto poi del primo Napoli di Maradona, con il quale conquistò lo storico scudetto del 1987, e due coppe Italia. Una carriera tutta spesa in Campania (ma qui si racconta anche di quando Bruscolotti era stato ceduto alla Roma), la vita di un uomo onesto, idolo della tifoseria. “Napoli 10 e lode” racconta invece i primi dieci anni di presidenza De Laurentiis, con la scalata dalla serie C al calcio di vertice, e il successivo assestamento del Napoli tra le squadre più forti del nostro panorama calcistico. Un’opera a più mani, divisa in stagioni. Tante foto, le grandi partite, i protagonisti principali, aneddoti e curiosità, nella speranza di poter presto mettere mano ad una nuova edizione, aggiornata con qualche successo importante.
UNA VITA AZZURRA; Peppe Bruscolotti, storia del capitano del Napoli; a cura di Rosario Bianco, Rogiosi Editore, 120 pagine, 14 euro.
NAPOLI 10 E LODE, 2004-2014; autori vari, Giammarino Editore, 187 pagine, 20 euro.

Sono conosciuti come i Brasiliani d’Europa ma hanno vinto molto meno di quanto meritato. Sono i calciatori slavi, eleganti e geniali, spesso frenati dal confronto impari con la Storia. Tanzilli ci ha regalato una piccola perla, un libro documentato e interessante sull’epica del calcio nei Balcani. Dopo qualche estemporaneo risultato (terzo posto al Mondiale del 1930, secondo alle Olimpiadi del 1948), la Jugoslavia conobbe il suo momento d’oro negli Anni Sessanta, con la medaglia d’argento all’Europeo del 1960, il quarto posto nel Mondiale del ’62 e di nuovo il secondo all’Europeo del ’68, quello vinto all’Olimpico dagli azzurri. Poi, dopo il trionfo della Stella Rossa di Belgrado nella Coppa dei Campioni del 1991 - il punto più alto della storia calcistica jugoslavo - la disgregazione, coincisa con il clamoroso epilogo dell’Europeo del 1992, e quindi la rinascita sotto altre bandiere, accompagnata da risultati altalenanti. Dzajic, Skoblar, Boskov, Stojkovic, Boban, Pancev, Savicevic, Mihajlovic, Prosineski, sono solo i primi nomi di un campionario vastissimo, talentuosi antenati dei vari Handanovic, Dzeko, Pjanic, Milinkovic Savic, Jovetic, Ilicic, Mandzukic, per citare solo i “nostri” slavi. Un viaggio affascinante di uno spicchio del pallone, sempre a un passo dal Paradiso.
A UN PASSO DAL PARADISO; il calcio slavo, gli artisti dei balcani rivali della Storia; di Fabrizio Tanzilli, Ultrasport edizioni, 141 pagine, 15 euro.


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