Le vite di Kertesz e Toth-Potya, eroi alla Schindler e la rivalità tra Ovett e Coe

Calciatori del Ferencvaros, poi allenatori (anche in Italia) e infine eroi di guerra: una storia che meritava di essere raccontata, quella di Kertesz e Toth-Potya. E la grande rivalità tra Ovett e Coe, protagonisti del mezzofondo mondiale deli Anni Ottanta
Le vite di Kertesz e Toth-Potya, eroi alla Schindler e la rivalità tra Ovett e Coe
di Massimo Grilli
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E' una straordinaria storia di vita - e di calcio - riesumata dall'oblio grazie alla curiosità e all'impegno di un giornalista di Catania, Roberto Quartarone, e dei suoi compagni di ricerche. E' la storia di due calciatori ungheresi, due amici con la maglia del Ferencvaros, diversissimi tra loro nel fisico - uno alto e snello, l'altro tozzo e robusto - ma uniti dalla passione per il pallone e dal senso di giustizia. Il primo li porterà - una volta smessa l'attività agonistica - anche ad allenare da noi, in un'epoca in cui il calcio danubiano era il più prestigioso d'Europa, insieme a quello inglese. Geza Kertesz, nel suo giro d'Italia lungo quasi venti anni guiderà Spezia, Carrarese, Viareggio, Salernitana, Catanzarese, Catania, Taranto, Atalanta, Lazio e Roma; Istvan Toth-Potya allenerà per una stagione l'Ambrosiana-Inter, oltre alla Triestina. Sarà invece il senso di giustizia, una volta tornati in Patria in piena seconda guerra mondiale, a farli entrare nella resistenza ungherese ed a spingerli a salvare numerose vite di resistenti e di ebrei, fino alla tragica morte davanti ad un plotone di esecuzione, a pochi giorni dalla liberazione di Budapest. Due eroi alla Schindler ignorati dai libri di storia, unavicenda  poco conosciuta fino a qualche anno fa, quando appunto un gruppo di giornalisti e di appassionati - di storia come di pallone - si è imbattuto in questi nomi, e ne ha ricostruito la storia. E' nato così questo bel libro - arricchito da foto, dati statistici e dai tabellini delle loro partite in Nazionale - dove si ricorda anche che a Catania è stata da poco intitolata una strada alla memoria di Kertesz. Un bel gesto, nel ricordo di una vicenda che meritava di essere raccontata.
DUE EROI IN PANCHINA, di Roberto Quartarone; Edizioni Incontropiede, 117 pagine, 13,50 euro.

Se amavi Steve, non potevi che disprezzare Sebastian, e viceversa. Uno era sgraziato, sicuramente non bello a vedersi, figlio della classe operaia di Brighton e decisamente antipatico, con i suoi atteggiamenti sprezzanti nei confronti degli avversari, regolarmente battuti dai suoi incredibili finali. L'altro molto più elegante, proveniente da un quartiere signorile di Londra, probabilmente meno dotato fisicamente del rivale ma spinto - anche dal padre, allenatore inflessibile - a fare di tutto pur di batterlo. Steve Ovett e Sebastian Coe, l'alfa e l'omega dell'Atletica Leggera degli Anni Ottanta, due atleti inglesi che hanno dominato per una decina di anni la scena del mezzofondo mondiale, furbi pure a non sfidarsi troppe volte in pista, per creare così un clima di attesa impensabile in quello sport, quasi da match di pugilato. Prima di diventare giornalista, l'autore di questo libro, Maurizio Ruggeri, ha anche lui provato a percorrere - senza troppa fortuna, però - la strada di questo sport e per questo ha saputo ricostruire con straordinaria passione e la giusta enfasi la vita allo specchio di questi due grandi campioni che hanno animato una delle grandi rivalità dello sport moderno, proprio perché rappresentanti di due mondi e di due modi di interpretare la vita diversissimi tra loro. Belle soprattutto le ricostruzioni, quasi metro per metro, delle finali olimpiche che li videro protagonisti. A Mosca, nel 1980, Ovett trionfò negli 800 metri mentre Coe si prese la rivincita nei 1500, mentre quattro anni più tardi a Los Angeles Coe bissò la vittoria nei 1500 - unico atleta a riuscire in questa impresa - mentre Ovett fu tradito nelle due gare da una delle sue frequenti crisi. Due rivali perfetti, una bellissima storia.
I RIVALI PERFETTI, Steve Ovett e Sebastian Coe: se amavi l'uno, odiavi l'altro; di Maurizio Ruggeri, Absolutely Free Editore, 145 pagine, 13 euro.


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