La saga di Maradona e gli attimi che hanno fatto la storia dello sport

Dieci capitoli - dieci come il numero sulla maglia di Diego - per raccontare prodezze e cadute di Maradona; e poi da Coppi a Villeneuve, da Messi a Panatta, gli incroci tra gli episodi più famosi dello sport e la Grande Storia
La saga di Maradona e gli attimi che hanno fatto la storia dello sport
Massimo Grilli
2 min

Trent’anni fa, lo scudetto. La partecipazione generale al trionfo del Napoli, il primo della sua storia, fu straordinario e ce lo siamo goduti tutti, anche noi che viviamo a Roma e non tifiamo per gli azzurri. Possiamo comprendere quindi il rammarico di Raffaele Nappi, classe 1990, che del periodo d’oro del Napoli ha soltanto letto, o ascoltato i ricordi dei testimoni. Forse anche dal bisogno di una personale, piccola rivincita, è nato questo svelto libretto dedicato a Maradona e al suo periodo più bello. Organizzata su dieci capitoli - in onore al suo numero di maglia - la carriera del Pibe de Oro viene ricostruita nel dettaglio, dall’infanzia a Villa Fiorito agli anni di Napoli, dal discusso successo con l’Argentina nelle semifinali di Italia ’90 al trionfo in Coppa Uefa, dalla Mano de Dios contro l’Inghilterra alle puntate più disperate di una vita che sembrava destinata all’abisso e che invece, come per una di quelle magie che scatenavano l’entusiasmo del San Paolo, ha saputo raddrizzarsi prima che fosse troppo tardi. Una piacevole lettura, da consigliare anche a chi non tifa Napoli.
MARADONA, il Pibe de Oro; di Raffaele Nappi, Giulio Perrone Editore, 108 pagine, 10 euro.

Quando lo sport diventa leggenda, recita il sottotitolo di questo bel libro, ma anche quando lo sport si intreccia con la grande storia. L’autore - che ha voluto inserire anche due racconti scritti dal padre, scomparso qualche anno fa - ripercorre le storie dei campioni più popolari, da Coppi a Villeneuve, da Messi a Muhammed Ali, ritratti in alcune delle loro imprese più celebri, incrociandole con vicende storiche e drammatiche: le Olimpiadi di Hitler che fecero da sfondo alle prodezze di Owens, la dittatura cilena beffata da quella maglietta rossa di Adriano Panatta, la guerra fredda tra Urss e Usa sintetizzata negli incredibili secondi finale della finale olimpica di basket a Monaco 1972. Un filo invisibile sembra anzi unire le magie dei campioni più grandi - sfilano in queste pagine Senna, Pantani, Cruyff, Mennea… - alle vite spezzate di tanti eroi sconosciuti, che hanno pagato con la vita la ribellione all’ingiustizia e alle barbarie delle dittature.
L’ATTIMO VINCENTE, quando lo sport diventa leggenda; di Davide Grassi, prefazione di Andrea Scanzi; Edizioni della Sera, 235 pagine, 15 euro.


© RIPRODUZIONE RISERVATA