Venti anni di Inter (e di giornalismo) e la nuova avventura di Igor Attila

Venti anni da cronista sulle tracce della grande Inter di Moratti; e poi il nuovo romanzo di Foschi, con le indagini di Igor Attila e della sua Sezione Crimini Sportivi
Venti anni di Inter (e di giornalismo) e la nuova avventura di Igor Attila
Massimo Grilli
3 min

Se è vero che il cronista di razza si riconosce (o forse sarebbe meglio dire, si riconosceva) dal numero delle suole delle scarpe consumate, allora si può tranquillamente affermare che Claudio De Carli fa parte a pieno titolo di questa categoria. Le ore passate sotto la sede dell’Inter o della Saras (per incrociare Moratti, sempre prodigo con l’autore di commenti e primizie), gli appostamenti, le lunghe attese a caccia della notizia in più che ti possa distinguere dai colleghi. E’ un bel libro sull’Inter, questo, ma anche su un certo modo di intendere la professione del giornalista. Venti anni trascorsi quasi quotidianamente a inseguire le vicende della Beneamata, prima da collaboratore poi da redattore del “Giornale”. Le notizie in breve, poi gli articoli veri e propri, sempre più importanti, sempre più spesso piazzati in apertura di pagina. La storia recente della società nerazzurra fino all’avvento della proprietà cinese, le confidenze di Moratti (conosciuto quando era presidente della Federazione di Motonautica…), gli anni di Ronaldo e del duello con la Juventus, il buon rapporto con Mourinho, la fantastica stagione del Triplete. E poi le liti e le invide in redazione, gli incontri e gli scontri con dirigenti e calciatori, le interviste preziose e quelle “senza titolo”, e Cuper, Simoni, Zaccheroni, Zanetti, Cambiasso, Icardi, Eto’o, Facchetti, Balotelli, Thohir… Duecentocinquanta capitoletti, quasi dei quadretti: una squadra, una carriera.
ASPETTANDO MORATTI, vent’anni di Inter e giornalismo; di Claudio De Carli, Indiscreto Editore, 425 pagine, 18,90 euro

Le Olimpiadi invernali si sono appena concluse, ma se avete già nostalgia delle emozioni a cinque cerchi, potrete trovare un po’ di consolazione nel nuovo romanzo di Paolo Foschi, collega del “Corriere della Sera”,
ormai specializzatosi nel filone del “giallo-sportivo”. “La Pattinatrice sul mare” è infatti l’ultimo capitolo - il sesto - della sua fortunata serie incentrata sulle indagini del commissario Igor Attila, ex campione di pugilato, defraudato della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Seul. Questa volta, Attila e la sua scombinata ma efficientissima “Sezione Crimini Sportivi” della questura di Roma, composta da quattro agenti con alle spalle fallimentari trascorsi da atleti, devono proteggere la bella Claudine Russo, pattinatrice azzurra tra le favorite delle olimpiadi coreane, minacciata di morte. La ragazza, grazie ai suoi sponsor, si allena per le Olimpiadi su una pista per il ghiaccio montata per un reality addirittura a bordo di Sirio 82, piattaforma petrolifera posta sul Canale di Sicilia, di proprietà di un misterioso miliardario russo. E’ qui che si svolge gran parte della trama, tra le incursioni degli ambientalisti (i Balenotteri d’Assalto) e l’intuito di Chiara Merlo, criminologa con tanto di specializzazione a Quantico, la sede dell’FBI, determinante anche questa volta nel trovare la sorprendente soluzione del caso.
LA PATTINATRICE SUL MARE, di Paolo Foschi; Giulio Perrone, Editore, 239 pagine, 15 euro.


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