Lo scudetto dell'Inter di Bersellini e la passione per il Perugia

I protagonisti dello scudetto interista del 1980 rievocano quell'annata straordinaria; e poi un contributo a più voci sul Perugia e la sua storia
Lo scudetto dell'Inter di Bersellini e la passione per il Perugia
Massimo Grilli
4 min

L’Inter che vinse lo scudetto nel 1980 - dominando in pratica dalla prima giornata, unica squadra a vincere in quella domenica - è rimasta nel cuore dei tifosi nerazzurri, probabilmente più di tante altre. Perché fu l’ultima squadra completamente italiana a vincere lo scudetto - la stagione successiva fu contrassegnata dalla riapertura delle frontiere - perché era guidata da un simpatico pirata del nostro calcio, quell’Eugenio Bersellini, per tutti il “Sergente di ferro”, che viene qui ricordato dalla figlia Laura in una splendida e commovente prefazione. E perché vi giocavano tanti ragazzi provenienti dal settore giovanile nerazzurro. Rimasti miracolosamente amici, come succede spesso ai reduci di qualche bella avventura, tanto da incontrarsi appena si può davanti a una tavola imbandita. E proprio da una cena tra i “narratori” Altobelli, Giuseppe Baresi, Beccalossi e Muraro nasce il racconto di quella straordinaria stagione, in una tavolata dove si intrecciano storie e aneddoti degli altri indimenticabili e indimenticati protagonisti, da Oriali a Bini, da Marini alla “mascotte” Occhipinti (una sola presenza, nell’ultima giornata di campionato, in tempo per festeggiare), da Bordon a Scanziani. Tanti aneddoti, risate, scherzi da spogliatoio, per far rivivere quello scudetto davvero particolare. Inutile però discutere sulla “leggerezza” di quel calcio, fatto di ali, terzini e mediani, sulla nostalgia delle partite alla radio e sugli stadi sempre pieni. Godiamoci questo libro, pensato e
scritto in modo simpatico e intelligente, che farà piacere ai tifosi della Beneamata come gli appassionati di calcio che hanno superato il mezzo secolo. Da non perdere la chat sulla convocazione per la cena.
L’INTER HA LE ALI, di Alessandro Altobelli, Giuseppe Baresi, Evaristo Beccalossi e Carlo Muraro; Edizioni Piemme, 202 pagine, 15,90 euro.

Con un destino comune a tante società della nostra provincia, anche il Perugia ha vissuto momenti di grande splendore alternati a delusioni profonde, tra retrocessioni e fallimenti. Però poche realtà lontane dalle ricche metropoli tradizionali possono vantare un secondo posto in serie A e soprattutto quel record straordinario ottenuto nella stagione 1978/79 dal Perugia di Castagner, prima squadra della nostra serie A a chiudere imbattuta la stagione, pur se sopravanzata in classifica dal Milan. Quella squadra, subito soprannominata “degli Invincibili”, è naturalmente l’ospite d’onore di questo bel libro, l’ideale punto di contatto tra il Perugia dei pionieri (ancora si discute se l’esatta data di nascita dei biancorossi sia il 1905 o il 1901) e la squadra che il presidente Santopadre sta cercando di pilotare verso un arduo ritorno in serie A. Un libro che è un coro a tante voci: preferendo il cuore alle classifiche, l’autore ha voluto ripercorrere la storia più o meno recente dei colori biancorossi chiamando a un contributo chi quella storia l’ha vissuta in prima persona, magari allo stadio, per lavoro o per diletto: giornalisti, avvocati, ultras, figli d’arte, anche il nutrito gruppo di donne del Grifo: ne è venuto fuori un caleidoscopio appassionato dove ogni autore ricorda la sua partita del cuore, i suoi giocatori preferiti. E così rivivono volti e aneddoti dei grandi interpreti, da Gaucci a Mazzetti, da Sollier a Cosmi, da Ravanelli a Urban, da Renato Curi a D’Attoma. A chiudere, foto “storiche” e le illustrazioni di Francesco Quintaliani.
CON IL GRIFO NEL CUORE, a cura di Umberto Maiorca; Eclettica Edizioni, 283 pagine, 18 euro.


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