Le storie maledette del calcio e la rivalità nel pallone tra Inghilterra e Argentina

Il lato oscuro del calcio: quelli che non ce l'hanno fatta, per colpa del fato o per volontà di autodistruzione. E poi dalla guerra delle Falklands alla "Mano de Dios" di Messico '86 la rivalità calcistica (e non solo) tra Argentina e Inghilterra
Le storie maledette del calcio e la rivalità nel pallone tra Inghilterra e Argentina
Massimo Grilli
3 min

Il lato oscuro del calcio. Quelli che non sono “arrivati” oppure quelli che ce l’hanno fatta, sì, ma non hanno retto la pressione e sono quindi scomparsi dai radar della notorietà pallonara. Oppure ancora, quei campioni più o meno celebrati che hanno visto interrotta dal fato la loro carriera. E’ una intensa e bella carrellata di storie e di volti, alcuni noti altri meno - forse i più interessanti per gli appassionati - questa orchestrata da Remo Gandolfi con competenza ed affetto (anche nel ricostruire e nell’immaginare i pensieri dei protagonisti). Storie maledette, come recita il titolo, capaci tutte di incuriosire ed anche di commuovere, nella speranza, come giustamente annota Paolo Grossi nella prefazione, di leggere un finale diverso. Si parte da Erasmo Jacovone, bomber di un Taranto che sognava la serie A e che invece da quarant’anni - da quell’incidente stradale che gli tolse la vita nel 1978 - è il simbolo tragico e non festoso di una città intera, e si finisce con Edgardo Pratola, detto “El Ruso”, il Russo, una delle storiche bandiere dell’Estudiantes, morto per un tumore a soli 32 anni. In mezzo, tante vicende di autodistruzione oppure di semplice sfortuna, da Socrates a Puerta, da Duncan Edwards (sarebbe davvero diventato il più forte calciatore inglese della storia se non fosse morto con i suoi compagni del Manchester United nell’incidente di Monaco di Baviera?) a Francisco Marino, da Justin Fashanu a Paul Vessen, che fece gol alla Juventus con la maglia dell’Arsenal prima di vedere rovinata la carriera da un incidente ai legamenti del ginocchio e poi la vita da una micidiale overdose. Una affascinante Spoon River dell’altro calcio, quello dei perdenti.
STORIE MALEDETTE, l’altra metà del calcio; di Remo Gandolfi, Urbone Publishing, 147 pagine, 12 euro.

(Furio Zara) Di qua: l’Argentina. Di là: l’Inghilterra. In mezzo: il calcio. E poi: politica, passione, sangue che scorre, dittature, venti di guerra. A pagina 97 c’è lo slogan di questo gran bel libro. «Gli oggetti storici della contesa tra Inghilterra e Argentina sono essenzialmente due: Falkland/Malvinas e football/fùtbol». Il resto è pallone che rotola, vite umane sacrificate sull’altare di ideali perduti. Argentina, Inghilterra: due mondi contrapposti, lo yin e lo yang, la notte e il giorno. Rivalità: dai pascoli della pampa a Wembley sono più di cent’anni che si gioca la stessa partita. Nè vincitori, né vinti. E sul più bello: la «Mano de Dios», sì, Maradona, lui, il più grande che quel giorno - 22 giugno 1986 - allo stadio Azteca di Città del Messico tirò in ballo - addirittura - il «Barba», come lo chiamava lui, nel giorno che gli argentini ricorderanno come quello della «Revancha», la «Vendetta». Questo libro è un trattato sociologico applicato al pallone, un’analisi approfondita e dettagliata dello spirito di due popoli così lontani. Tra il golpe argentino e il pugno duro della «Iron Lady», al secolo Margareth Thatcher, tra Ossie Ardiles straniero in terra nemica e il «Robo del siglo», si consuma una rivalità tra le più appassionanti della storia moderna - almeno a livello sportivo - e riemergono dai fondali della storia pallonata personaggi memorabili come John Barnes, Josè Luis Cuciuffo, Glenn Hoddle, Mario Kempes, Gary Lineker, Antonio Ubaldo Rattin e tanti altri ancora.
REVANCHA, di Lorenzo De Alexandris e Diego Mariottini; edizioni Ultrasport, 158 pagina, 15 euro


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