Baggio e Totti, che storie. E il secolo della Salernitana

Due libri celebrano due campioni del nostro calcio. E la storia (quasi) centenaria della Salernitana.
Baggio e Totti, che storie. E il secolo della Salernitana
Massimo Grilli
4 min

Siamo ancora tutti giustamente eccitati per l’arrivo di un campionissimo come Cristiano Ronaldo, ma due fenomeni nostrani come Roberto Baggio e Francesco Totti ci mancano, eccome se ci mancano. E due libri usciti recentemente ne ricordano le gesta. Quello del Divin Codino parte in maniera originale dalla gara di qualificazione mondiale tra Francia e Bulgaria del novembre 1993. Che c’entra quella partita? C’entra, perché a sorpresa la Bulgaria di Stoichkov andò a vincere al Parco dei Principi, eliminando la Francia e qualificandosi al Mondiale americano dell’anno dopo, quello dell’Italia battuta ai rigori in finale dal Brasile e delle prodezze a ripetizione di Baggio, tra cui - ecco il collegamento con quella gara di sei mesi prima - un gol nei quarti ai bulgari («quando Roberto sembra scartare tutta la Bulgaria») forse il più bello di tutto il torneo. Ecco, tra menischi saltati e lacrime per un rigore sbagliato, Palloni d’Oro e città scese in piazza contro la sua cessione, questo libro è ricco di prodezze e di applausi a scena aperta. Comincia nella Caldogno vicentina e si chiude in un pomeriggio di maggio del 2004, alla Scala calcistica di Milano, con tutto il pubblico in piedi a ringraziare Roberto per il calcio che ci ha regalato. C’è un commovente addio anche per Francesco Totti, quell’incredibile domenica del 28 maggio 2017, con il Capitano in piedi, davanti alla sua Curva Sud, quasi senza parole, parole che poi ha trovato per leggere quella splendida lettera di addio al calcio giocato. Un rito pagano, molto romano ma che ha coinvolto - e non poteva essere altrimenti - anche chi romano non è, e magari non sopporta gli eccessi della Capitale. Il libro di Repice e Brizzi ricostruisce brevemente - con l’aiuto dei titoli del nostro giornale - una carriera sfolgorante, fatta di gol, cucchiai, record, esultanze e sfottò. La carriera - durata un quarto di secolo e cominciata con lo scudetto Allievi vinto con la Roma nel 1993 - di un predestinato che si è voluto legare completamente ai colori giallorossi, riscrivendone tutti i record e diventando il secondo miglior marcatore nella storia del nostro calcio, dopo Silvio Piola.
ROBERTO BAGGIO DIVIN CODINO, di Raffaele Nappi; Giulio Perrone Editore, 158 pagine, 13 euro.
UN ANNO SENZA TOTTI, di Francesco Repice e Franco Brizzi; Iacobelli Editore, 110 pagine, 14,90 euro.

Il prossimo anno, a giugno, saranno cento. Cento come gli anni trascorsi dal quel 19 giugno del 1919 quando, nei locali della “SS Giovani Esploratori” dell’attuale via Mercanti, nacque - su iniziativa di dieci appassionati poi diventati sessanta nel giro di un paio di mesi - l’Unione Sportiva Salernitana, che avviò poi la sua attività agonistica nell’anno successivo, nel campionato regionale di Promozione. Pierro ci ha regalato l’appassionante romanzo di una città che vive di calcio e che rispecchia i suoi umori nei risultati della sua squadra, diventata granata nel 1943, con l’ippocampo nello stemma dal 1949, e che ora dopo l’ennesimo fallimento economico sta ricominciando a pensare in grande con l’arrivo di Lotito e Mezzaroma, protagonisti nella recente scalata dalla serie D alla B. Il libro parte dalla primo campionato in serie A (stagione 1947/48, poi bissata nel 1998/99) e ci fa rivivere le vittorie più belle e le delusioni più pesanti, le sfide con il Grande Torino e le disavventure finanziarie, così frequenti nel calcio moderno di provincia. E poi tante foto e gli interventi in prima persona di alcuni tra i protagonisti delle migliori stagioni della Salernitana, da Pierino Prati e Di Michele, da Breda a Delio Rossi.
LA SALERNITANA, prima dei 100 anni; di Alfonso Pierro, edizioni NPE, 215 pagine, 14,90 euro.
 


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