Da Vialli al Tennis nell'arte, dieci consigli da leggere per il Natale

La battaglia di Vialli, i 100 personaggi che hanno fatto l'Inter, Pasolini calciatore, il Grande Cavicchi puglie e contadino, la deriva affaristica del calcio mercato, la storia di Cairoli campione del Mondo di Motocross... Dieci libri da leggere o regalare
Da Vialli al Tennis nell'arte, dieci consigli da leggere per il Natale
Massimo Grilli
14 min

«Delle vicende più recenti di Gianluca Vialli, impegnato nella lotta contro un tumore, ci ha parlato lui stesso, rivelandoci i momenti più difficili trascorsi negli ultimi mesi e la voglia di ribellarsi al male che l’ha colpito. Di grande aiuto deve essere stata anche la scrittura di questo libro, pensato proprio «per aiutare le persone a trovare la giusta strada, perché voglio che qualcuno mi guardi e dica, “è anche merito tuo se non ho mollato”». Sono 98 frasi motivazionali, da “sii gentile con te stesso” a “un vincente è soltanto un perdente che ci ha provato una volta in più”, che lo hanno accompagnato in questa fase difficile della vita, ciascuna delle quali viene utilizzata per raccontare trionfi e sconfitte di campioni dello sport. L’ultima, la 99ª storia, riguarda proprio l’ex centravanti azzurro. «Ancora non so come finirà la partita, lo scoprirò più avanti. Mi hanno passato la palla, come si fa con un attaccante. Ma ogni volta che calci per fare gol, hai bisogno di un bel po’ di coraggio. E, anche, di un pizzico di fortuna».
GOALS, 98 storie + 1 per affrontare sfide più difficili; di Gianluca Vialli, Mondadori Editore, 359 pagine, 18 euro.


Dal boato di Superga allo sbarco a Torino del marziano Ronaldo. Settant’anni di calcio rivisitati in parallelo con i fatti che hanno caratterizzato la storia italiana. Jeppson e la Napoli di Lauro, Sivori e gli anni del boom economico, la morte di Meroni e le speranze fallite del Sessantotto, la tragedia di Re Cecconi e gli anni di Piombo, il Verona scudettato come l’ultimo successo proletario, il Milan di Sacchi e l’ascesa di Berlusconi, fino ad arrivare al razzismo sui campi di calcio ed ai campionati del Var. Anno dopo anno, a partire da quel fatidico 1949, la splendida penna di Pastorin - con i disegni di Andrea Bozzo - si destreggia alla grande nella timeline contrassegnata dai principali fatti della cronaca e del nostro calcio. Fino ad un commosso omaggio a Giovanni Arpino e Pierpaolo Pasolini.
STORIA D’ITALIA AI TEMPI DEL PALLONE, dal Grande Torino a Cristiano Ronaldo; di Darwin Pastorin e Andrea Bozzo, CasaSirio Editore, 107 pagine, 16 euro.

Da Lele Adani, che prima di diventare un commentatore di culto è stato ottimo difensore anche in nerazzurro, a Walter Zenga, l’Uomo Ragno, uno dei più grandi portieri della Beneamata (e chissà se mai riuscirà ad allenarla). Cento storie, destinate ad un pubblico giovane, per cento personaggi che hanno fatto grande l’Inter. Moratti, Javier Zanetti, Eto’o, Meazza, Mourinho, Peppino Prisco, Sandro Mazzola, Facchetti, una carrellata di volti e trionfi - arricchita dalle splendide illustrazioni di Barbara Picotti - a ripercorrere le caratteristiche uniche di questa società. E poi le donne nerazzurre, l’iniziativa degli Inter Campus, la tifoseria, la storia dei 44 fondatori che si riunirono quella sera del 9 marzo 1908 per dare vita ad una società chiamata Internazionale, «perché noi siamo fratelli del Mondo». Con la prefazione dell’ultimo presidente, Steven Zhang.
100 STORIE NERAZZURRE, di Francesco Visconti; Mondadori Electa Kids, 218 pagine, 19,90 euro.


«Si tiene fuori dalla filastrocca, su chi somiglia oppure a chi è uguale; Dybala ha la sua anima barocca, colui che muta l’abito al reale», su Paulo il bianconero; «Salone di barbiere tanto caro, stanza di Pessoa in un ritaglio, di quaderni e le foto da scolaro, e poi la cara madre col ventaglio. E tutto questo vedo mentre vola, mentre pure irride l’avversario, recitando finte d’alta scuola», su CR7; «E’ nelle risse che s’è consolidato, il furore che spiega platealmente, che lo stacco fu male interpretato, con gli occhi osa scintille all’assistente», su Ibrahimovic. Da questi brevi estratti capirete che ci troviamo di fronte a un libro unico, molto particolare, un atto d’amore di un poeta verso il calcio, una delle sue grandi passione (Acitelli ci ha già regalato “La solitudine dell’ala destra”, oltre a un paio di libri su Totti). Duecento sonetti - divisi in capitoli, i cui titoli citano altre opere, come “Sostiene Pereira” per i portoghesi o “Cent’anni di solitudine” per il colombiano Cordoba - dedicati agli eroi del pallone (noti e meno noti, grandi campioni e semplici comparse), alla ricerca di quel particolare che solo il vero poeta riesce a scorgere.
LA TRISTEZZA DELLE RIPARTENZE, di Fernando Acitelli; Edizioni Ponte Sisto, 312 pagine, 16 euro.


«Vengo da Le Havre. Un giorno ho preso a calci un pallone sotto il mio palazzo e quasi trent’anni dopo sono stato licenziato dal Paris Saint Germain. Ho scritto la mia storia, quella dell’ultimogenito di una famiglia di mauriziani, cresciuto nel suo quartiere tra effluvi di curry e fritture. Un tizio che ha fatto un bel viaggio anche se sarebbe potuto o dovuto restare nella sua casta: le minoranze dei casermoni popolari». Quante maschere ha indossato Vikash Dhorasoo? E’ stato cineasta, commentatore Tv, giocatore di poker, e naturalmente calciatore di ottimo livello, per una stagione centrocampista del Milan («il mio capo è abbronzato, indossa una bandana in testa perché si è appena fatto un trapianto di capelli e può permettersi di interrompere l’allenamento per permettere al suo elicottero di atterrare. Il tizio è anche il Presidente del Consiglio italiano…») e durante il Mondiale del 2006 ha girato - lui nazionale della Francia finalista - un documentario, “Substitute”, che non gli ha certo attirato le simpatie del spogliatoio. Una autobiografia da non perdere.
CON IL PIEDE GIUSTO, di Vikash Dhorasoo, edizioni 66THA2ND, 147 pagine, 15 euro.


Nel clima degli Anni Sessanta, non doveva essere così facile per un intellettuale proclamarsi tifoso di una squadra di calcio, e soprattutto dichiararsi innamorato del pallone. Ma d’altra parte Pier Paolo Pasolini è stato sempre un uomo “contro”, che si è sempre distinto per l’unicità del proprio pensiero, in tutti i campi. In questo splendido omaggio, Valerio Curcio ci parla dei diversi aspetti del Pasolini calciofilo: dal tifoso del Bologna - e simpatizzante per la Roma, che vedeva come la squadra dei quartieri popolari della Capitale, tante volte immortalati nei suoi romanzi - al calciatore, il veloce Stukas dei tempi del Casarsa e poi il regista che non perdeva occasione per una partitella con i componenti della troupe (e qui viene anche ricordata la celebre sfida tra le maestranze di Novecento di Bertolucci e quella della pasoliniana Centoventi giornate di Sodoma). E poi gli articoli che scrisse sul calcio, la celebre intervista fattagli dal Guerin Sportivo, la sua surreale e straordinaria inchiesta sul sesso, per la serie “Comizi d’amore”, fatta con i giocatori del Bologna. Un piccolo gioiello.
IL CALCIO SECONDO PASOLINI, di Valerio Curcio, prefazione di Antonio Padellaro; Aliberti Editore, 142 pagine, 16 euro.


Il calciomercato e le sue derive, la stridente distanza tra i sogni del semplice tifoso che spera - nei due o tre periodi dedicati alla compravendita dei calciatori - che la propria squadra azzecchi i rinforzi necessari e l’incredibile macchina economica che sovrintende, e spesso determina, acquisti e cessioni. Il calcio come territorio di scorribande economiche, ricorda Pippo Russo in questa lucida e dura analisi, che non fa sconti a nessuno: ai manovratori del gioco, sempre più spregiudicati nel rincorrere guadagni, ma anche agli stessi calciatori, che hanno sacrificato la propria libertà di manovra per ingaggi sempre più alti, tanto da subire senza ribellarsi il loro diventare “soggetti mobili di mercato”. Il potere sempre più ampio dei procuratori, l’arrivo delle “Terze Parti”, la Offshore League, l’insipienza delle Federazioni e delle Leghe, incapaci di tutelare il gioco del calcio. «La trasformazione in corso non è irreversibile - ci dice Russo - ma prepararsi al peggio può essere una valida ipotesi di lavoro…».
SOLDI E PALLONE, com’è cambiato il calciomercato; di Pippo Russo, Meltemi Editore, 279 pagine, 18 euro.


«Avevo quattro anni e ogni giorno salivo sulla mia motina per fare motocross nel terreno di casa. Ero solo, in quel postino inventato tra i fichi d’India e le ginestre, ma vedevo come in un sogno i miei avversari correre con me. Lottavo, acceleravo, e mentre li superavo uno a uno dicevo: “Fate largo, passa Cairoli, il campione del Mondo!». Una trentina di anni dopo, quel bambino che sognava per le strade di Patti, nel messinese, è diventato sì campione del mondo di Motocross, ma non una, addirittura nove volte, ed ha trionfato in 85 Gran Premi. Questa è l’autobiografia di Antonio Cairoli, classe 1985, che dalla Sicilia ha conquistato il Mondo, degno regalo per una passione in seguita celebrando il proprio motto, Velocità, Fango e Gloria. Fino alla prossima sfida. «Soffrire e vincere, vincere e soffrire. Io so fare bene entrambe le cose».
VELOCITA’, FANGO E GLORIA, la mia vita per il motocross; di Antonio Cairoli, Rizzoli Editore, 266 pagine, 18 euro.


Erano in sessantamila, allo stadio Comunale di Bologna (l’attuale Dall’Ara), quel 25 giugno del 1955, per il match, valido per il titolo Europeo dei pesi massimi, tra Francesco Cavicchi e il tedesco Heinz Neuhaus, vinto dal nostro ai punti. Una folla immensa, tanto che furono venduti migliaia di piccoli binocoli, che aiutassero a vedere al meglio l’incontro. Quel successo fu il punto più alto della carriera del pugile di Pieve di Cento, scomparso ad agosto, a 90 anni di età, il “nuovo Carnera”, secondo qualcuno, “il pugile contadino” per altri. In possesso di un fisico straordinario e di una gran forza, fu amato e discusso, a volte vinceva facilmente, altre facendo il minimo indispensabile («perché dare dieci cazzotti se ne bastano otto per vincere?», era una delle sue frasi preferite). Cavicchi rivive in questo bellissimo libro di grande formato, abbellito dalle magnifiche foto in bianco e nero di Walter Breveglieri, da interviste del tempo e dagli interventi di chi lo ha conosciuto, da Civolani a Cucci, da Roveri a Tarozzi. Un altro pugilato, un’altra Italia.
FRANCESCO CAVICCHI IL PUGILE CONTADINO, a cura di Giuliano Musi e Lamberto Bertozzi; Minerva Edizioni, 288 pagine, 29 euro.


Ecco, questo libro chiude forse il cerchio dello straordinario legame esistente tra il Tennis e Gianni Clerici, prima giocatore di buon livello (ha calcato anche i campi di Wimbledon, per dire), poi cronista, scrittore, e anche appassionato collezionista di quadri e sculture, oltre che di libri rari riguardanti lo sport della racchetta. Chi altri insomma poteva scrivere del tennis nell’arte se non il nostro Scriba? Qui, arricchite dai suoi commenti e dalle sue tanto amate divagazioni, sono descritte - con l’aiuto della storica e consulente di arte antica Milena Nardi - oltre cento opere d’arte, ed è una sorpresa scoprire quanti grandi artisti (da Goya a Hopper, da Calder a Tiepolo) abbiano raffigurato in qualche misura il tennis. Dai primi trattati sul “Giuoco della palla” ai ritratti moderni di Federer e Venus Williams, è anche una carrellata unica nella storia di questo sport attraverso le immagini dell’arte.
IL TENNIS NELL’ARTE, racconti di quadri e sculture dall’antichità a oggi; di Gianni Clerici, Mondadori Editore, 336 pagine, 36 euro.


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