Dieselgate, «VW rischia causa da 40 mld da grandi azionisti»

Indiscrezione della stampa inglese  Ad avviare l’azione, sembra su incarico del gruppo Bentham, l’avvocato Quinn Emanuel, dal portafoglio di clienti pesanti come Google, Sony e Fifa
Dieselgate Volkswagen: ecco i modelli coinvolti
Pasquale Di Santillo
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ROMA - L’ultima minaccia alla Volkswagen già profondamente provata dalle ripercussioni del Dieselgate - la vicenda legata alle emissioni truccate di un motore diesel Euro5 in 11 milioni di vetture - arriva da Londra. Secondo il Sunday Telegraph i grandi azionisti della Casa di Wolfsburg sarebbero intenzionati a citare in giudizio per 40 miliardi di euro l’azienda per il crollo del titolo in Borsa e la conseguente perdita di almeno 25 miliardi di euro. Ad avviare l’azione, sembra su incarico del gruppo Bentham (che da sempre finanzia i costi delle mega vertenze legali) l’avvocato Quinn Emanuel, dal portafoglio di clienti pesanti come Google, Sony e Fifa, specialista in class action.

 Quinn avrebbe già contattato i fondi sovrani di Qatar (detiene il 17% delle azioni di VW) e Norvegia (2%) sulla base dell’accusa rivolta a Volkswagen e cioè l’aver nascosto a tutti ma soprattutto ai suoi azionisti l’utilizzo del software in grado di truccare i test per l’emissioni di ossido di azoto (NoX). Un danno grave iniziato nel 2009 e che secondo Quinn potrebbe far scattare l’azione legale già da febbraio dell’anno prossimo. Mentre l’ex Ceo Winterkorn lascerà anche l’incarico che ancora ricopriva in Porsche Automobil Holding (che ha il 52% delle azioni con diritto di voto in VW...), un portavoce di Wolfsburg ha fatto chiaramente intendere che per coprire i costi delle vertenze in arrivo, la Volkswagen rischia di dover tagliare seimila lavoratori a tempo determinato. La Reuters infine scrive citando varie fonti che il software illegale di Volkswagen sarebbe stato utilizzato per almeno quattro tipi di motori!


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