All’Europarlamento è partita la commissione d’inchiesta sul Dieselgate VW

Le indagini si concentreranno sulle violazioni delle regole da parte dei Costruttori e sul pre-sunto mancato controllo delle istituzioni
All’Europarlamento è partita la commissione d’inchiesta sul Dieselgate VW© REUTERS
Riccardo Piergentili
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ROMA - A Strasburgo è partita la commissione d’inchiesta dell’Europarlamento sul Dieselgate. L’obiettivo sarà fare chiarezza sulle violazioni delle regole Ue sulle emissioni da parte dei Costruttori e sul presunto mancato controllo delle istituzioni degli stati membri e della Commissione Ue nel farle rispettare. La commissione d’inchiesta sarà composta da 45 membri; tre di questi sono italiani: Massimiliano Salini, (Forza Italia), Massimo Paolucci, (Pd), ed Eleonora Evi (M5S).

SOFTWARE TRUCCATO - La commissione d’inchiesta avrà anche altri obiettivi di primaria im-portanza. Dovrà infatti verificare se l’esecutivo europeo e i governi erano a conoscenza del fatto che i Costruttori stavano usando un software per truccare le emissioni e se è stato fatto il possibile per garantire il rispetto delle regole. Il lavoro della commissione d’inchiesta durerà dodici mesi ma tra sei mesi sarà presentata un’analisi che anticiperà quella finale.

NUOVI TEST SULLE EMISSIONI - Nel frattempo i costruttori europei di automobili dell’Acea hanno dichiarato di essere favorevoli ai nuovi test sulle emissioni di CO2 e di NOx, però hanno chiesto alle istituzioni maggiore chiarezza sulle due legislazioni, che attualmente stanno procedendo separatamente, in particolare per quanto riguarda le date di entrata in vigore. A febbraio, in occasione della prima riunione, la commissione dell’Eurocamera appurerà se le norme comunitarie sui cicli di prova che verificano i livelli di emissioni sono state rispettate e se c’è stato un ritardo sull’introduzione dei nuovi test, che si svolgeranno in condizioni di guida reali.

 


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