La EBR era nata nel 2009 dalle “ceneri” della Buell Motorcycles. Quest’ultima, fu una Casa creata nel 1983 da Erik Buell e poi venduta alla Harley-Davidson, che decise di chiuderla proprio sei anni fa a causa delle scarse vendite. Un “colpo al cuore” per lo stesso Buell, che non esitò a riprendersela per provare a rilanciarla sotto la sigla EBR.
ESTRO AMERICANO - Progettista 65enne di Pittsburgh, Buell è stato “padre” di alcune delle moto esteticamente più interessanti degli ultimi vent’anni. Tra queste, le naked XB9 e XB12, dotate di componenti (come telaio perimetrale in alluminio, dischi freno “oversize”, codone minimalista e serbatoio largo) particolarmente apprezzati dagli appassionati del segmento.
SECONDO KO - La crisi economica e le evidenti difficoltà di produzione avevano costretto poi Buell a vendere nel 2013 il 49% delle quote della EBR (Erik Buell Racing) all’indiana Hero MotoCorp. Neanche le disponibilità economiche degli imprenditori asiatici e il debutto nel mondiale Superbike con un modello supersportivo, però, hanno salvato l’azienda dal fallimento, datato 15 aprile 2015.
Nei prossimi mesi si conosceranno strategie e obiettivi futuri
NUOVA ERA? – La scorsa settimana, il Milwaukee Journal Sentinel ha comunicato che l’intero Marchio è stato acquistato dalla Atlantic Metals Groups (azienda specializzata in metalli), che probabilmente si dividerà con la Hero il debito di oltre 20 milioni di dollari e che poi si concentrerà sul rilancio del Marchio. Con quali modelli e quali strategie, per adesso, non è dato sapere. Quel che è (quasi) certo è il nome del nuovo presidente: Erik Buell, ovviamente.